A Tutto Reality: Il Complotto

Sequel di "A Tutto Reality: La nuova vita"

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  1. gGiovva
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    Per chi non ha letto e non ha intenzione di leggere “A Tutto Reality: La Nuova Vita”:
    SPOILER (click to view)
    La storia inizia nel peggiore dei modi: Courtney tira un potente calcio nei “gioielli” di Duncan ; Duncan sviene, sta male.
    Una volta arrivati a Toronto Duncan viene subito ricoverato … si riprenderà nel corso della storia.
    Nel frattempo Trent non sta più al gioco con Gwen, per via del suo stile Dark Gwen lo capisce.
    Duncan fugge dall’ospedale e va a casa di Gwen, dove si nota una certa alchimia.
    Quella sera stessa Gwen viene stuprata da coloro che riteneva amici, il gruppo di darkettoni, ma Duncan la salva mandando al tappeto la banda; Non appena Trent lo scopre vediamo un lato di lui che non consociavamo; Successivamente Trent e Duncan litigano per una sbaglata gelosia da parte di Trent, che li porterà a fare una rissa subito prima della festa.
    Nel frattempo Gwen è ormai convinta di cosa deve fare per riconquistare Trent: Infatti si presenta alla festa come una ragazza normale, acqua e sapone. Quella notte Gwen e Trent hanno la loro prima notte d’amore …
    Intanto Courtney sembra sparita.
    La mattina dopo Gwen e Trent vengono aggrediti da un dark in cerca di vendetta, Trent viene ferito e Gwen sta per morire, quando Duncan gli spara alla testa, uccidendolo; Gwen lo accusa di essere una assassino e chiama la polizia, costringendo Duncan alla fuga.
    Gwen, distrutta emotivamente dagli ultimi avvenimenti, tenta il suicidio, ma viene prontamente salvata da Courtney, che sembrava essere la apposta.
    2 Mesi dopo Duncan viene fermato dalla polizia su un treno diretto in Canada.
    Trent riceve una visita da suo padre, rivelando quando sia cattivo suo padre e il motivo della sua doppia personalità.
    Quel pomeriggio Gwen e Trent ricevono una visita da Crhis e alcuni ex-campeggiatori, Crhis confessa che negli ultimi mesi la loro vita è stato un reality show.
    Non appena scopre di Duncan, Courtney va a aiutarlo insieme agli altri
    Duncan vince la causa, ma pochi minuti dopo viene nuovamente arrestato con l’accusa di “pluriomicidio premeditato” : Infatti sono stati trovati i cadaveri di Chris e la sua troupe; qualcuno ha incastrato Duncan … Chi? Perché?


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    Capitolo 1: Mistero

    [Gwen]
    Guardammo Duncan entrare a forza nella volante della polizia, che si sarebbe diretta subito alla prigione di stato … Non poteva aver fatto una cosa del genere!
    Chi era stato allora? Eravamo andati tutti al tribunale quella sera … tutti tranne Geff, Harold, Heater, Owen, Lindsday, Tyler e Justin … era uno di loro? Ma chi?
    Nel frattempo ci avevano cacciati fuori da CASA MIA, per recuperare i corpi … non credevo che l’avrei detto, ma povero Chris … non sarebbe più esistito Total Drama: TD aveva bisogno di Chris e Chris aveva bisogno di TD …
    Scoppiai a piangere; più che per il dispiacere per la scena di sangue e morte che avevo visto … e pensare che gli horror mi piacevano …
    Trent mi abbracciò accarezzandomi i capelli per tranquillizzarmi.
    “Io lo scoprirò ,Trent”
    “cosa?”
    “scoprirò chi ha ucciso Chris”.



    Capitolo 2: Accoglienza


    [Duncan]
    Guardai fuori dal finestrino e la vidi: la prigione di stato. La mia casa per il resto della mia vita , se qualcuno non avrebbe scoperto chi mi ha incastrato.
    Era un enorme edificio in cemento armato, con torrette e sentinelle e filo spinato … evadere da li? Praticamente impossibile.
    Entrammo dentro con la volante e vidi il cortile … che schifo …
    Mi fecero uscire dall’auto, ovviamente ammanettato, e mi portarono dentro all’ ufficio del direttore.
    “Ecco qui il nuovo detenuto, signore” disse uno dei due poliziotti.
    Esaminai il direttore: era basso e largo, con una giacca penosa; in una mano teneva il mouse del suo pc, mentre nell’altro una ciambella. Mi sarei divertito con lui …
    “Ciao cicciobello …” lo provocai … cosa avrebbe potuto farmi?
    Quello si alzò e si avvicinò a me …mi guardò per 5 secondi e poi mi tirò un cazzotto sul naso.
    “AHI!” Almeno questa volta non persi conoscenza …
    “per la tua simpatia ti meriti la cella migliore, insieme a Big Cook”
    Ancora frastornato, non riuscii a capire se aveva detto “Big Cook” o “Big Cock” … preferivo la prima.
    [Nota dell’autore: Chi voglia capire l’ironia di questa frase capisca, non approfondisco xD]
    I poliziotti sghignazzarono e mi portarono via … attraversai il corridoio guardando le celle … la gente mi salutava, sembrava abbastanza simpatica (per il mio carattere intendo, uno come Cody, li, era già morto)
    “Ecco la tua cella” Mi girai e impallidii: “TU??”

    Capitolo 3: Big Co …?

    [Duncan]
    “Guarda un po chi si rivede …” disse con aria minacciosa Chef … era sulla branda a leggere una rivista poco … ortodossa
    “Emh … come mai sei qua?” gli chiesi
    “sfortunato incidente … Ho servito per sbaglio del cibo avvelenato al vicedirettore lasciandolo stecchito”
    “Pechè, lavoravi qui?”
    “Si, ero il cuoco, qui”
    “Ah, e per questo che ti chiamano Big Cook …”
    “Big Cook? Nonono qua sono noto come BIG COCK!!”
    Ohcazzo…
    “c-come mai?”
    “Qua si fa tutti la doccia insieme, e non c’è nessuno che non conosce le mie doti, eheeh”
    Ma dove sono finito, in un gay party?
    “Comunque sei fortunato” mi disse “sei arrivato giusto in tempo x la mezzora di libero cazzeggio nel cortile”
    Perfetto … più stavo lontano da Big Cock meglio era per me … e per le mie chiappe.

    In cortile feci amicizia con un po di gente normale, e scoprii che presto ci sarebbe stato un concerto dei Green Day organizzato da un progetto per intrattenere i detenuti … Raccontai loro che mesi prima ero a braccietto con Billie Joe a cantare American idiot, tutti e 2 strafatti di brutto … poi mi raccontarono cosa avevano fatto per finire la, roba leggera in effetti: spaccio, sfruttamento della prostituzione … mi sentivo fortunato a aver conosciuto 3 persone decenti … poiche sorpresa quando scoprì che erano tutti e tre italo americani! Alberto, Giovanni e una ragazza, Ludovica … Cosa aveva fatto la ragazza? Niente di che, apparte aver schiavizzato un intera classe di pampini … Vi chiederete come mai era in una prigione maschile … perché lei era tosta … molto tosta … quella prigione era piena di gente che non voleva fare altro che scopare, ma quella si sapeva difendere, Armando mi disse che una volta aveva ficcato la faccia di uno nel cesso solo perché ci aveva provato …

    La sera vissi l’esperienza + traumatica della mia vita … quando chi mandarono a farci la doccia non vidi cabine, ma un'unica grande stanza … iniziammo a farci la doccia …e mi spaventai quando vidi chef … aveva ragione.
    La ragazza ovviamente non faceva la doccia con noi, ma andava la da sola 1 ora dopo, non riuscivo a capire perché era li … dovevo investigar …
    Smisi di pensare. Qualche frocietto mi aveva appena palpato le chiappe e io gli avevo tirato un cazzotto nello stomaco … mi sarei fatto rispettare.

    Capitolo 4: Orario visite

    [Gwen]
    Guardai l’orologio: Se dovevo andare a fare una visita di Duncan, dovevo farlo ADESSO!
    E io dovevo andare, dovevo fagli la domanda che da giorni mi stava facendo impazzire.
    Ma sapevo quanto Trent odiava Duncan e non potevo andare li liberamente; Così mi inventai una scusa:
    Lo so, un rapporto si basa sulla sincerità, ma digli che andavo a trovare Duncan equivaleva al suicidio;
    Così gli dissi che avevo un colloquio di lavoro fuori città, non sospettò minimamente … d’altronde in quei giorni stavamo facendo circa un colloquio ogni tre ore, ore che eravamo andati a vivere insieme non avevamo più la mamma che ci dava i soldi … dovevamo cavarcela da soli.
    Arrivai al carcere in una ventina di minuti, e entrai nella sala d’attesa, dove un mucchio di donne stavano conversando … probabilmente si trovavano la tutti i giorni … guardai fuori dal finestrino … c’era un gruppo di detenuti in attesa che i poliziotti aprirono le porte per l’orario di visita … c’era anche Duncan … e Chef?!
    Che ci faceva Chef li?
    “Scusa, tesoro …” una voce alle mie spalle … mi girai e vidi una vecchietta, afroamericana, piuttosto grassoccia
    “Si?”
    “Vai a trovare quello, giusto?” Indicò Duncan
    “Come fa a saperlo?”
    “Ho 112 anni, tesoro, so riconoscere a prima vista uno sguardo amoroso”
    Ghiacciai … sguardo amoroso?
    “emh … si, è il mio ragazzo” mentii alla stragrande , ero troppo curiosa “e che cosa ha il mio sguardo, di amoroso?”
    “Quando lo hai guardato ti si sono illuminati gli occhi … e ti batteva il cuore il triplo del solito … e sudavi”
    Un momento! Come fa a sapere dei miei occhi se ero di spalle? E come ha fatto a sentire il battito del mio cuore ? e come sapeva che (se) sudavo?
    “Lei chi viene a trovare?”
    “Quell’uomo muscoloso” mi rispose “è mio figlio”
    Indicò Chef … guardai meglio la vecchietta … non gli assomigli …
    “…o per niente, lo so” disse all’improvviso “ha preso tutto da suo padre”
    Questa poi! Che fa, legge nel pensiero?
    “Esattamente” rispose, come se avessi parlato “Leggo nel pensiero, sento il battito cardiaco e guardo da punti esterni … prima hai mentito, non è il tuo ragazzo. Il tuo ragazzo e a casa ad aspettarti. Hai mentito anche a lui, dicendogli che andavi a cercare lavoro. In effetti dovresti essere un po più sincera con la gente … ma dopotutto il tuo ragazzo, Trent, odia Quel detenuto … Tu adesso ti trovi in una situazione di disperazione: non sai chi ami di più tra l’uomo gentile, premuroso e romantico, già tuo, ma che non è mai presente e l’uomo ribelle, volgare ma incredibilmente affascinante, che ti ha salvato la vita per due volte in meno di ventiquattr’ore,ma che è di un'altra donna”
    Rimasi li. .. l’aveva detto tutto di un fiato, senza lasciarmi il tempo di digli niente.
    All’improvviso suono una campanella
    “Ora devo andare a salutare il mio ometto, ciao”
    Rimasi li per 10 secondi … chi era quella donna?

    Capitolo 5: Troppo felice

    [Gwen]
    Entrai nella stanza; Duncan era li, sulpunto di andarsene via, probabilmente non mi aveva visto
    “Duncan!” Si girò e sorrise
    “Gwen!” era felice TROPPO felice … stava tramando qualcosa.
    Si sedette dall’altro lato del vetro, partii in quarta:
    “Hai ucciso tu Chris?”
    “No” mi rispose
    “Ok … cosa mi racconti?”
    “chiacchieriamo dopo, abbiamo solo 5 minuti di tempo”
    “per cosa?”
    “ascolta attentamente le mie parole …”
    “o-okkei …”
    “Vedi quella porticina la, alla tua desta?”
    “Si”
    “dentro c’è una cisterna piena di gas … aprila”
    “Cosa?”
    “Dopo, esci subito da qui”
    “…”
    “per la confusione i poliziotti verranno tutti qui a riparare oppure saranno confusi dal gas … tu entra nel carcere, sei abbastanza piccola da passare tra le grate del portone”
    “non lo so …”
    “Poi entra nel corridoio 213, la guardia è un amante di baseball e ha una mazza vicino alla sua scrivania, prendila e colpiscilo, facendolo svenire … attenta a non colpire la testa altrimenti lo ammazzi”
    “…”
    “infine prendi il mazzo di chiavi intorno al suo collo. Io sarò nella cella 115 … ma fammi un favore, libera anche i detenuti delle celle 117 e 120, sono miei amici”
    Io non sapevo cosa dire …
    “ah, e mettiti questo, così non vedranno chi sei e non passerai guai …” mi passò un panno nero.
    “Duncan … io …”
    “Quante volte ti ho salvato la vita?” stavo per rispondere, ma suonò il campanello .
    “Tra 5 minuti” mi disse, poi si fece portare via dai poliziotti … mi girai e mi ritrovai la vecchietta davanti.
    “Buona fortuna”
    “per cosa?”
    “Per il piano di fuga” e se ne andò sorridente.


    Capitolo 6: Evasione


    [Gwen]
    Lentamente mi avvicinai alla porta e entrai: Duncan aveva ragione, una grossa bombola di gas era situata all’angolo … trovai delle maschere antigas in un armadietto … mi misi prima il panno nero intorno alla bocca e poi la maschera … presi uno sparachiodi (sempre sull’armadio) e lo puntai verso la cisterna … non potevo credere che stavo per fare tutto ciò …
    Sparai il chiodo verso la cisterna, che si bucò e iniziò a rilasciare gas … aspettai che il gas si condensasse e uscii dallo sgabuzzino … la stanza era già intrisa di gas e la gente stava tossendo …
    Vidi del gas che entrava in un condotto d’ara che sicuramente portava alle celle … gran bel piano, lo devo ammettere.
    Uscii dalla grande stanza senza nessun problema e mi diressi verso il cortile.
    Mi trovai davanti il portone … incauta la polizia a mettere un cancello con sbarre abbastanza distanti da lasciar passare una ragazza … Nonostante un po di fatica riucii a entrare dentro e mi nascosi dietro il muro … c’erano 3 poliziotti di guardia e nessuna copertura davanti a me … dovevo aspettare che si girassero tutti e poi correre … pregando.
    Aspettai finchè tutti e tre i poliziotti non guardarono ai lati, allora partii … scattai dal cancello all’ingresso del corridoio 213 in una manciata di secondi e entrai dentro … notai con piacere che il gas proveniente dallo sgabuzzino aveva già completamente invaso il corridoio, e vidi in fondo un poliziotto che tossiva senza capire dove fosse … presi la mazza sulla sua scrivania e lo guardai … dovevo farlo, ma dove potevo colpirlo senza disabilitarlo permanentemente? Alla fine lo colpii alle gambe, cosi non avrebbe potuto rincorrerci … gridò molto forte, ma chi lo avrebbe sentito? Presi le chiavi e aprii la cella 115 e … vuota. Ma dove cazzo era finito Duncan?

    [Duncan]
    Maledetta sfiga! Proprio ADESSO i Green Day dovevano suonare? Eravamo tutti li … il gas non ci aveva raggiunto e i poliziotti erano troppo storditi dalle esalazioni per chiamare la polizia … quindi gli sbirri che ci stavano osservando in quel momento non sapevano niente del casino …
    Amareggiato mi misi a guardare il gruppo, che stava suonando “Welcome to the paradise”, una delle loro canzoni meno recenti …
    “Psss..”
    Uh?
    “Pss .. Duncan, girati sono Gwen!”
    Mi girai e vidi Gwen nascosta dietro dei barili; Finsi di andarmi a appoggiare al muro e parlai:
    “Come sei arrivata qui?”
    “Scale, un gioco da ragazzi … che si fa?”
    “Mmm … lasciami pensare … scrutai tutto il cortile finche la mia attenzione non si posò su Bille
    “Piano B, mettiti la benda sulla bocca.” Gli dissi “e seguimi … lentamente …”
    Iniziai a camminare in mezzo alla gente, troppo esaltata dal concerto per accorgersi di una ragazza praticamente attaccata dietro di me
    “Sotto il palco, presto …” gli sussurrai … lei si accovacciò e si nascosa sotto il palco, poi entrai anche io … presi quello che io definivo “jolly” in situazioni come quelle … contai fino a 3 e poi saltai sul palco da dietro, afferrai Billie Joe per la gola e gli avvicinai l’uncino alla gola; “FERMI TUTTI!” gridai “FERMI! AL PRIMO PROIETTILE CHE VEDO VOLARE LO AMMAZZO!”
    Scacco matto. Nessuno sbirro avrebbe avuto il coraggio di sparare … Billie Joe era troppo famoso, e sarebbero finiti TUTTI in grossissimi guai.
    Sussurrai a Billie “Non preoccuparti, ti tireremo fuori da qui vivo”
    Dopo guardai gli sbirri dietro alla folla e bleffai:
    “NON SOTTOVALUTATEMI! SONO FINITO QUI PER PLURIOMICIDIO, RICORDATE?”
    Nel frattempo era salita anche Gwen, che ora era vicina a me.
    “UN SOLO PASSO FALSO … E IL VOSTRO BENIAMINO MUORE!” continuai …
    “QUINDI … ACCORDIAMO IL RISCATTO! VOGLIO ENTRO DUE MINUTI UNA VOLANTE SUBITO FUORI AL CANCELLO, E LA STRADA SPIANATA! PORTERO BILLIE JOE AMSTRONG CON ME E ALLA PRIMA VOLANTE SULLA MIA STRADA O BLOCCO STRADALE LO FACCIO FUORI!”
    Un poliziotto prese un megafono e parlò
    “OK, PERMESSI ACCORDATI. MA LASCIERAI IL CANTANTE”
    “LO LASCIERò NON APPENA MI SENTERò AL SICURO, POI SARà LIBERO DI ANDARE DOVE VUOLE E SOPRATTUTTO … VIVO, SE VOI NON FATE PASSI FALSI”
    “VA BENE. LA VOLANTE è Già SUBITO FUORI” Diedi un occhiata all’ esterno e vidi la macchina già accesa , evvai.
    “OK … ORA IO E LA MIA AMICA CAMMINEREMO DI LATO VERSO L’ESTERNO… RICORDATE CHE è IMPOSSIBILE MIRARE A DUE PERSONE ALLO STESSO TEMPO, QUINDI LEI CADRà IO UCCIDERò L’OSTAGGIO … E SE CADRò IO LA UCCIDERà LEI! NON SOTTOVALUTATELA, AL SUO PAESE LA CHIAMANO LA VEDOVA NERA!” Gwen mi diede un occhiata spaventata … eravamo ormai arrivati al cancello … sempre con la mano uncinata attorno al collo di Billie aprì la macchina, feci entrare Billie e poi entrai io … era fatta.
    “ADIOS, CICCIOBELLO!!!”
    Il direttore mi guardò e bestemmiò come un turco. Ci allontanammo velocemente dal carcere …
    “Non mi ucciderete … non è vero?”
    “No che non ti uccidiamo”, dissi io. “ma dovremo tenerti con noi per un pochino.

    Capitolo 7: Soli

    [Gwen]
    Arrivammo a casa di Duncan … Incredibile ma vero, non ci aveva ne fermato, ne seguito nessuno. Duncan aveva messo una benda a Billie e l’avevamo portato nella camera degli ospiti:
    “Allora, Billie, Qui hai un letto, una TV, una Playstation, … ci ho appena messo dentro un minifrigo così non dovrai uscire per mangiare. Ho sigillato la finestra e non appena uscirò sigillerò anche la porta. Starai in questa stanza per due giorni, tanto per spaventare quei buffoni e poi ti libereremo.” Disse Duncan a Billie
    “ok..kei..” rispose il cantante spaventato. Duncan gli tolse la benda e uscimmo dalla porta. Chiudendola a chiave.
    Diedi un occhiata curiosa a Duncan mentre scendevamo le scale: “Vedova nera? Non potevi inventarti niente di più originale?”
    “Ero sotto pressione” rispose Duncan mentre prendeva un paio di birre dal frigo “vuoi?”
    “Si” risposi io … presi la bottiglia di birra e iniziai a scolarmela.
    “Grazie” mi disse Duncan
    “Ma di che … è stata una cacchiata!” iniziammo a ridere come dei matti, una cosa era certa: Quella era stata l’evasione più buffa della storia …
    Peccato che nel frigo di Duncan c’era TROPPA birra, da far impallidire Homer Simpson, quindi bottiglia dopo bottiglia eravamo mezzi ubriachi … e si sa, quando si è ubriachi il subconscio prende possesso del corpo … io e Duncan ci avvicinammo sempre di più tra le risate, ormai soffocate dai singhiozzi d’alcool e dalle scorreggie che faceva, noncurante, Duncan … e fu allora che Duncan mi baciò … non so se l’alcool massimizza le cose, ma in quel momento consideravo quel bacio il più passionale mai avuto … avrei potuto, voluto fermarlo, ma baciava incredibilmente bene … lentamente posò le mani sulle poppe … allora cedetti.

    Capitolo 8: Sensi di colpa


    [Gwen]
    La sveglia di Duncan suonò … 9 di mattina, potevo dormir ..
    “9 DI MATTINA? C**O, TRENT!!!” Gridai forte ma nonostante ciò Duncan non si svegliò … troppo alcool …
    Lo guardai … come era riuscito a farmi finire nuda su quel letto, la notte precedente?
    A me , che consideravo la fedeltà la cosa più importante in un rapporto?
    Avevo tradito Trent. Non avevo opposto la benché minima resistenza quando quel, diciamocielo, pistolero mi aveva tolto ogni vestito fino a scoparmi … Mi era piaciuto certo, ma sta di fatto che … quella notte non avevo fatto una figura migliore di qualsiasi sgualdrina sulla superstrada, e questo mi faceva stare terribilmente male.
    Come avrei continuato la mia relazione con Trent con questo segreto dentro di me? Dovevo diglielo.
    Probabilmente mi avrebbe lasciato, ma almeno avrei avuto la coscienza a posto …
    Mi rivestii e feci per uscire quando Duncan parlò
    “Mi dispiace …” Mi girai verso di lui; aveva gli occhi chiusi … stava parlando nel sonno
    “m..mi dispiace … d..d..devi perdonarmi … n..noo … n..noo …”
    Stava delirando. Gli posai una mano sulla fronte, scottava terribilmente …
    “Duncan …” iniziai a chiamarlo “Duncan!”
    “LASCIAMI STARE!!!! Lasciam..i st..stare. …”
    Feci un salto all’indietro … ero terrorizzata.
    “Ok Duncan chiamo un medico”
    “Perché lo hai fatto? Perché”
    Chiamai l’ospedale …
    “NOOOO” gridò Duncan “NO TI PREGO, IO …”
    Che diavolo stava sognando?
    “IO … IO … HAI UCCISO TU CHRIS!!”
    Cosa?
    “HAI UCCISO TU CHRIS! NON MENTIRE! ERI LI LA NOTTE DELL’OMICIDIO, MENTRE IO ERO IN TRIBUNALE!!!”
    Avrei dovuto aiutarlo, ma dovevo approfondire, per il suo bene … un momento! Ho chiamato l’ospedale … merda … lo riconosceranno!
    Accesi il pc e andai … sul sito della polizia … non era ricercato, grazie a dio … avevan ancora paura per lì incolumità di Billie Joe sicuramente …
    Dovevo approfondire:
    “Duncan, chi ha ucciso Chris?”
    “..l’…ha ucciso…”
    “si?”
    “l’ha uccis …”
    La porta si spalancò e entrò il paramedico … “ora ci penso io, non si preoccupi”
    Tempismo perfetto, fantastico …

    Capitolo 9: Scuse

    [Gwen]
    Aprii la porta del mio appartamento spaventata … avevo detto a Trent che sarei stata fuori massimo due ore … ed eccomi qua, la mattina dopo …
    Gli avrei detto la verità. TUTTA la verità … mi avrebbe lasciato, ma almeno non ci sarebbero state menzogne tra di noi …
    Me lo trovai davanti non appena aprii la porta:
    “Gwen! Dove cazzo sei stata tutto questo tempo? Mi hai fatto stare in pensiero!”
    DIGLI LA VERITà, DIGLI LA VERITà!!!
    “Emm … ho dormito a casa di Bridgette”
    -.-“…
    “Scusa, mi sono dimenticato dii avvisarti!!”
    “Ok … ma non farlo più, mi hai fatto prendere un colpo” …
    “Ok” e lo baciai … come potevo essere così stronza?
    “Gwen … vieni in cucina …”
    “perché?”
    “Tu vieni …”
    “va bene” gli sorrisi
    Arrivammo in cucina e lui si girò verso di me … quegli occhi verdi … così sinceri … NO, gli avrei detto la verità.
    “Gwen, è da tanto che penso a questa cosa …”
    “Senti … ti devo dire una ..”
    “No, aspetta, Gwen, è una cosa importante”
    “Ma … anche la mi …”
    “Sai, quando ci siamo messi insieme non avrei pensato che …”
    “Trent … ti devo dire …”
    “… ti avrei fatto questa domanda”
    “Ma … Trent …”
    “Gwen …”
    Trent … è una cosa importantissim…”
    “Mi vuoi sposare?”


    Capitolo 10: Ostaggio


    [Duncan]
    Mi svegliai di colpo … cosa era successo? L’ultima cosa che ricordo è che stavo bevendo birra con Gwen … Ero in una stanza buia e malmessa … legato come un salame …
    “Lu, si è svegliato” Alberto?
    “Ottimo … così lo facciamo parlare per bene” Ludovica comparì dalla porta con una pistola silenziata in mano …
    “Ludo, Albe … cosa state …”
    “Zitto, frocietto” disse Alberto, e mi tirò un cazzotto sul muso.
    “ehi … lascialo stare” disse Ludovica … almeno lei un po di cuor … “Se lo uccidi non ci potrà dare le informazioni che vogliamo …al massimo dopo …” Come non detto …
    “Come sono finito qui?”
    “Il pronto soccorso ti stava portando all’ospedale … così abbiamo freddato l’autista e ti abbiamo portato qua”
    Ospedale?
    “Freddato? Ma voi non siete assassini!”
    “Ehehe” rise Alberto “Digli chi siamo veramente”
    “Ok … piacere, Ludovica Bontest, 23 anni, più nota come “la vergine assassina” …
    “TU?” ero incredulo “Tu sei la famosa killer che ha fatto 45 omicidi in 2 anni a New York, Colei che seduceva i suoi obbiettivi fino a portarseli a letto, per poi ucciderli un attimo prima dell’atto?”
    “Esattamente” Non ci potevo credere … Parlò Armando
    “Io invece sono Alberto Bontest, 25 anni … Mi conoscono in pochi, ma devi sapere che ho fatto esplodere io tutte quelle bombe in Afghanistan , 2 mesi fa …”
    “Un momento … voi siete fratelli?”
    “No … Coniugi” rispose Alberto “e grazie a me il sopranome “vergine” non sta più così tanto bene su di lei …” e si baciarono…. Incredibile …
    “Che cosa volete da me?”
    “Oh una cosa piccola piccola” rispose Ludovica … Mi prese per il collo e mi alzò:
    “DOV’è BILLIE JOE?”
    “ahahaha” risposi “non ditemi che avete fatto tutto questo per salvarlo …”
    Armando si intromise “Salvarlo? Nonono … ne faremo un nostro ostaggio e chiederemo un riscatto stellare!”
    “Allora, dovè?”
    “Vi aspettate davvero che ve lo dica? Ahaha … ridicoli …”
    Ludovica mi lasciò, alzò la pistola è mi sparò a un piede
    “CAZZO!!!” gridai, piangendo per il dolore …
    “Ho molti proiettili in questa pistola … continueremo finchè non parlerai …”
    “Ok .. ok …” non avrei resistito a un altro sparo … “Via Vecchia america, 23, Toronto …”
    “Ottimo” se ne andarono via …. Lasciando me li, da solo, con il piede destro che perdeva sangue …

    Capitolo 11: Prendere tempo


    [Gwen]
    Oddio … e adesso? Che gli avrei detto? Ma perché la vita mi riserva sempre scelte così crudeli? Sembra quasi che qualche stron*o con le mani su una tastiera stia decidendo il mio destino!
    Non riuscivo a guardarlo negli occhi … sembrava così rilassato … sembrava certo che avrei risposto di si …
    “Trent … io” Mi guardò … sembrava così saggio …
    “Io … non lo so …”
    “Perché?”
    “Forse … forse è troppo presto …”
    “...”
    “Ecco … siamo fidanzati da così poco …”
    “Si, ma ormai siamo andati a vivere insieme … guarda questo posto! È il nostro nido! Il nostro vomitoso nido” Non riuscivo a comprendere quell’ essere … riusciva a essere comprensivo, romantico e spiritoso allo stesso tempo … come faceva? Come sarebbe stato facile digli di si e baciarlo … come nei film … ma poi i sensi di colpa mi avrebbero distrutto …
    “Ecco … mi lasci un po di tempo … non è tanto facile …”
    “Ok …” mi sorrise. L’avevo scampata bella …
    Decisi di fare un salto a casa di Duncan per vedere se stava bene … se non era li sarei andato a vedere all’ospedale …
    Arrivai a casa di Duncan (Vecchia america, 23, Toronto, nel caso interessi a qualcuno) e suonai il campanello …. La porta era aperta …
    Entrai dentro e iniziai a cercare
    “Duncan?”
    “Duncan?”
    Aprì la porta del soggiorno e mi ritrovai una pistola attaccata alla fronte.

    Capitolo 12: Bluff

    [Gwen]
    Sentii la pistola appoggiarsi alla fronte … rabbrividii per la freddezza dell’oggetto …
    Alzai lo sguardo: Davanti a me un uomo e una donna, tutti e due increduli della mia presenza
    “Chi è questa bamboccia?” chiese la donna all’uomo
    “Non lo so, ma mi pare di averla già vista …”
    “Dove?”
    “Sto pensando … ma certo, era insieme al metallaro durante l’evasione!”
    Quei due erano ex-detenuti … avevano sentito Duncan che mi chiamava vedova nera … forse me li potevo giocare …
    Sostituii la ma faccia spaventata con un viso a suon di sfida:
    “Allora avrete sentito chi sono io …” dissi
    “La … la vedova nera?” disse l’uomo … era un imbranato … me lo sarei giocato alla grande.
    “Si … ho assassinato molta gente in questi mesi …”
    “BALLE!” gridò la ragazza “Dovremmo credere a questa bambinetta?! Guardala, ha un viso d’angelo!”
    “Perché, credi che riuscirei a portarmi a letto le mie vittime con una faccia da cesso?”
    La donna non parlò …
    “Prima li affascino con il mio bell’aspetto … loro mi invitano a “saltare” al piano di sopra e quando loro meno se lo aspettano e …”
    La ragazza aveva abbassato la pistola …
    “ZAK!” Tirai un calcio alla gamba della donna, che cadde a terra … raccolsi la pistola e la puntai all’uomo
    “Dov’è Duncan?”
    “In un magazzino al porto … quello blu!”
    “Ottimo … “ e mi allontanai verso l’usicita … “Ciao ciao ….”
    So che quello che avevo fatto era sbagliato ma … mi sentivo figa.

    Capitolo 13: Disposto a tutto

    [Duncan]
    Ero legato … ferito … disperato. Stavo perdendo troppo sangue, presto sarei morto dissanguato …
    Sussulta quando vidi una macchinetta a una dozzina di metri da me … era piccola, aveva un timer e tintinnava … una bomba a orologeria … era la fine.
    Iniziai a ragionare … le corde che mi legavano erano vecchie e malconce … con un oggetto appuntito avrei potuto tagliarle senza problemi … ma cosa? L’uncino l’avevo lasciato a casa …
    Diedi un occhiata alla porta, che i criminali avevano incautamente lasciato aperta … il mare; è dove c’è il mare ci sono gli scogli … grossi, appuntiti e TAGLIENTI scogli …
    Stavo per fare una cosa che nessuno avrebbe mai osato fare … ma era l’unica soluzione … strisciai fino all’uscita … una volta fuori diedi un occhiata al posto … il porto.
    Mi avvicinai alla scogliera e guardai sotto … era + alto di quando mi immaginassi … ma dovevo farlo … mi sarei buttato su quello scoglio … se fossi finito in mare sarei annegato, visto l’impossibilità di nuotare, ma se avrei centrato lo scoglio mi sarei beccato delle grossissime ferite … ma sarei sopravvissuto … mi sentivo un po come qual tizio, Bear, che faceva l’idiota nella natura selvaggia … ma lui aveva dietro la troupe … questa è la vita vera.
    Decisi di non pensare più … dopotutto era come il salto del primo giorno al reality … con la differenza che mi buttavo da un altezza minore , quindi …
    Mi buttai … pregai come un santo di beccare la scogliera ma allo stesso tempo tremavo al pensiero di beccarla … strano, vero?
    La centrai … “MIIIIINKIAAA CHE DOLOREEEE!!!!” … non appena ripreso dallo shock mi strusciai sullo scoglio, tagliuzzando la corda fino a liberarmi … poi mi buttai in mare e raggiunsi la riva …
    Sarebbero mancati pochi minuti, o secondi, all’esplosione: ero abbastanza lontano.
    All’improvviso vidi qualcuno in lontananza … Gwen?
    Era vicina , troppo vicina all’magazzino … “GWEN!!!” la chiamai … non mi sentì ….” GWEN!!! VIA DA LI”
    Niente da fare … ero troppo lontano e c’era troppo vento …
    “GWEN!!!! TOGLITI DA LI!!! TOGLITI DA …”
    Un esplosione si formò davanti a me … rimasi stupefatto dalla quasi angelica visione della materia che si allontanava da li, portandosi dietro i detriti del magazzino e i resti dei miei sentimenti.

    Capitolo 14: Ambasciator

    Il fumo si dissolse. Rimasi stupefatto nel vedere quello che era un magazzino … un gruppo di macerie.
    Non resistetti: lacrime amare scesero dagli occhi, forse per la prima volta.
    Gwen era morta. Tutti gli avvenimenti fino a quel momento, amori, amicizie …. Tutto in fumo, distrutte da un paio di luridi stron*i …
    Senso di colpa … sarei dovuto morire io … Gwen sarebbe arrivata e io gli avrei detto di scappare …
    Ma lo avrebbe fatto? O mi amava così tanto da rischiare la sua vita per me? In quel caso saremmo morti tutti e due …
    Dovevo dirlo … dovevo dirlo al suo ragazzo … mi avrebbe ucciso, pensando sia colpa mia … era colpa mia …
    Stentavo a credere all’enorme vuoto che quella ragazza aveva appena provocato nel mio cuore … e presto nel cuore degli altri.
    Rimasi un altro minuto a osservare le macerie … gwen doveva essere stata da prima carbonizzata e poi finita in mar … Tremai; l’immagine di Gwen mezza carbonizzata con i vitrei occhi sul fondale … terribile.
    Decisi di non pensarci più e andarmene … presto sarebbero arrivati gli sbirri e io ero famoso.
    Era ormai scesa la notte quando raggiunsi la casa di Trent …
    Mancavano 4 giorni a Natale … Avremmo avuto una bella serata quasi “familiare”, io, Trent, Bridgette, Geoff, Owen … e Gwen … e invece …
    Prima di accorgermene ero davanti alla porta della casa adesso solo di Trent … da li a pochi minuti ci sarebbe stato l’inferno … ma dovevo affrontarlo.
    Bussai violentemente contro la porta … ero talmente nervoso di essermi dimenticato dell’esistenza del campanello.
    Trent aprì la porta … sembrava abbastanza annoiato. Restò muto a guardarmi storto: serbava ancora rancore.
    “… Ciao” dissi io “Posso entrare … e farti una camomilla, magari?”
    Lo so, la camomilla non sarebbe bastata, probabilmente mi avrebbe lanciato la tazza in faccia … ma dovevo provare ogni modo.
    “No.” Rimasi spiazzato da quella risposta . E ora? Gli è lo avrei detto davanti alla porta?
    “Ma veramente …”
    “Cosa c’è?” chiese schietto.
    “Gwen …”
    “Si?”
    “Gwen … Gwen …” MA PERCHè NON TERMINAVO LA FRASE?, ACCIDENTI!!!
    “Senti, se sei venuto a sfottere puoi pure andartene …”
    “No, Trent, Gwen è …”
    “Cosa vuoi? Non posso godermi la serata in santa pace? Gwen mi ha detto che è andata al cinema …”
    “Infatti, ti ha mentit …”
    “Cosa ne vuoi sapere te? Gwen è la mia ragazza, fatti i fatt …”
    “GWEN è MORTA, TRENT!!!” Non riuscii a trattenermi … piansi ancora, questa volta davanti a un altro … che vergogna …
    “No …” Sembrava scoinvolto … “No, è uno scherzo vero?” mi prese per le spalle e mi spinse contro il muro … non osai reagire :“TI PREGO! È uno scherzo! Dimmi che è uno scherzo …”
    “NO, TRENT, NON è UNO SCHERZO!!!” gridai con la voce rotta dai singhiozzi … Trent era pallido come un cadavere … Non riuscivo a sopportare quella compagnia …
    “Trent, se non mi credi, vai al porto … macerie … ho visto con i miei occhi Gwen a pochi metri dalla bomba 2 secondi dopo dell’esplosione ….”
    Trent mi lasciò a terra e senza dire niente corse giù per le scale … Povero ragazzo …

    Trent vide, a pochi metri da lui , le macerie del magazzino … corse in mezzo alle macerie … iniziò a scavare … Cercò ovunque … iniziò a singhiozzare
    “…no… no …”
    Trovò uno scarpa di Gwen tra le macerie … si inginocchio e guardò il cielo con un odio terribile:
    “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!”

    Capitolo 15: Un messaggio dal cielo

    [Duncan]
    Trent aveva lasciato la porta aperta … si sa, io sono curioso, quindi non resistetti:
    Entrai nell’appartamento … Gwen aveva ragione quando diceva che faceva cagare … era quasi peggio del mio …
    C’erano parecchie foto sui mobili … Trent con la sua prima chitarra … Trent al primo giorno di scuola … poi Trent e Gwen con il mare come sfondo …
    Ma la mia attenzione si spostò sul tavolino, dove vidi un oggetto molto strano … una katana. Che ci faceva una katana in casa di Trent?
    La presi tra le mani … era incredibilmente lucida … Osservai meglio la lama … una scritta compariva sul lato … era giapponese. Mi segnai la scritta su un foglio di carta, poteva servire … stavo per riporre la spada quando vidi uno stemma sull’impugnatura … ritraeva un angelo bianco con corna nera e mani demoniache … che voleva dire? E che ci faceva una cosa del genere a casa di Trent?
    “È permesso?”
    Sussultai? Mi avevano scoperto? Mi girai e vidi una vecchia.
    “Salve signora … emh … cosa posso fare per lei?”
    “Bella quella spada … ma non è tua, giusto?”
    Ma cosa?
    “… e questa non è casa tua.” La guardai a bocca aperta …
    “Sono venuto a darti un messaggio riguardo alla tua amica …”
    Che voleva?
    “… Niente è ciò che sembra.” E si girò, pronta ad andarsene …
    “Ah, un ultima cosa …” aggiunse prima di andarsene “Occhio al proprietario di quella spada”
    E se ne andò come se ne era andata … La faccenda era sempre più strana …

    [?]
    Davanti a me … Toronto, in tutta la sua bellezza. Era mezzanotte.
    Mi era comparsa in sogno … Ma non con il suo reale aspetto … era una giovane, bellissima donna bionda …
    Mi disse: “Preparati … questo giorno è il pilastro della tua vita futura: Se lavorerai bene e scoprirai l’origine di questo disastro, la tua vita procederà nel migliore nei modi … ma se lavorerai male e farai le scelte sbagliate … L’oblio …”
    “Cosa devo fare per lavorare bene?”
    “Oh, forse hai appena trovato l’unica cosa che non saprò mai dirti …”
    La guardai …
    “Un indizio: Mi troverai nella mia casa a Brownood … Li otterrai il prossimo indizio”
    Mi diede un ultima occhiata malinconica:
    “Buona fortuna.”


    Capitolo 16: Riflessioni al chiaro di luna


    [Duncan]
    Decisi di tornare a casa … era ormai mezzanotte passata e Trent non era tornato, e io non riuscivo a stare li fino al suo arrivo.
    Mi incamminai verso casa … ormai i due assassini erano sicuramente scappati da tempo con il cantante … non aveva senso correre.
    Accesi il cellulare e avviai la galleria immagini … Io , Io e Gwen che bevevamo birra, Courtney che faceva la gelosa perché avevo bevuto birra con Gwen, mentre io riprendevo indifferente … I precedenti avvenimenti mi avevano (negativamente) segnato . Appena arrivato sapevo di amare Courtney, ma provavo anche qualcosa per Gwen … avrei avuto una possibilità di scelta … ora invece, NIENTE. Dopo i dolori provocatomi Courtney si era allontanata sempre di più, fino a sparire dalla circolazione … Gwen non c’era più …
    Lo ammetto. Ci stavo provando con Gwen … Si, nonostante avesse già il ragazzo … Lo so, sono una merda, ma era più forte di me … Quella notte non ero completamente ubriaco … me la sono fatta SAPENDO di farmela …
    Courtney? Mi manca. Mi manca terribilmente. Dio solo sa quanto mi manca. Mi mancano i suoi discorsi insensati, dove io annuivo sorridendo senza capire un emerito caz*o di quello che diceva … mi manca chiamarla Principessa perché lei lo odiava … ed è odiandomi che si è innamorata di me …
    Cosa era successo? Possibile che un’unica trave sconnessa ha causato questo inferno … pensateci … se quella notte, sulla nave , non fossi inciampato in quella trave sconnessa, non avrei travolto Gwen … Court non mi avrebbe castrato … Gwen non si sarebbe innamorata di me (perché si era innamorata per i sensi di colpa) , Trent non si sarebbe ingelosito lasciando sola Gwen, Gwen, non sola, non sarebbe stata violentata e io non avrei avuto quell’istinto protettivo di anti-lontananza alla “Edward Cullen” … non sarei stata su quel tetto quella mattina per assicurarmi che non gli succedesse niente … non avrei assassinato, quindi non sarei stato sospettato di omicidio nei confronti di Chris e Courtney non sarebbe scappata credendomi un killer …
    Una trave che ha creato un effetto a catena caratterizzato di una serie di eventi tutti terribilmente disastrosi … un inferno durato 3 mesi.
    Arrivai a casa … era il momento di alzare il culo dal divano e iniziare a fare sul serio.

    Capitolo 17: Una pista

    [Duncan]
    00.30 A.M. – 04.00 A.M.
    La porta era socchiusa … Entrai lentamente … che disastro.
    I criminali avevano distrutto tutto il distruttibile … divano , TV , Tutto …
    Si avvicinava pericolosamente l’idea di fargliela pagare nel peggior modo possibile …
    Sicuramente il cantante non era più in quella casa, ma tanto valeva provare a vedere … Salii le scale e aprii la porta … vuota.
    Ok, avrei sistemato il casino dopo, ora dovevo iniziare a lavorare . Mi avvicinai al mio letto a guardai sotto … il mio notebook era ancora intatto, non l’avevano visto …
    Lo presi, mi sdraiai sul letto mezzo distrutto e accesi il pc …
    Mentre caricava, raccolsi dalla tasca il foglietto con sopra scritte le lettere giapponesi e il simbolo visto sull’elsa della katana …
    Cercai su Google un sito sulla traduzione delle lettere giapponesi … trovato.
    Guardai per un attimo l’insieme … alcuni simboli avevano una lettera precisa, altri formavano insiemi di lettere … che casino! Ci misi circa un ora e mezza prima di riuscire a tradurre la scritta.
    “Lama Drosera. X dinastia angeli assassini”
    Cercai “Drosera” su Google:
    “Le piante carnivore, come questa Drosera del Madagascar, spesso adescano gli insetti facendosi scambiare per fiori ricchi di nettare. Il loro invitante colore, che ad alcuni insetti suggerisce una fonte di cibo, nasconde in realtà una trappola mortale”
    Lama drosera … Lama dell’inganno, della trappola … che voleva dire?
    Provai a scrivere “Lama drosera” su Google, ben sapendo che non avrei trovato nient …
    “La lama Drovera è una spada, o più precisamente katana fondamentale per i riti degli angeli assassini. È l’ultima si una serie di spade che si sono portate la fama di aver ucciso centinaia di persone innocenti in modo terribile. Per evitare una nuova crisi nel 1988 la sicurezza nazionale ha requisito la spada e l’ha nascosta. Nonostante ciò, nel febbraio del 2009 è misteriosamente sparita, e ancora oggi le forze armate la cercano, finora inutilmente.”
    Ero sempre più perplesso … cercai “Angeli assassini” …
    Davanti a me Wikipedia, con un corposo articolo e a destra l’immagine di un simbolo, lo stesso simbolo sull’elsa della spada:
    “Gli angeli assassini sono un setta satanica nata nel 1700 . La loro caratteristica principale è la loro rete di omicidi tutti legati a riti particolari … considerati anti-feste. I loro riti si svolgono principalmente un mese prima di pasqua e un mese prima di natale, e ogni rito richiede un corposo gruppo di vittime.”
    Caz*o. Dopodomani è Natale e un mese fa è morto Chris … questa storia puzzava … dovevo tornare a casa di Trent e fargli qualche domandina … quel tipo non mi piaceva per nient …
    Spalancai gli occhi . Di nuovo quella visione … no ti prego .. NO!
    “Duncan … Continui a insistere che non sei tu …”
    “NO! Non sono io … lasciami stare …”
    “Duncan … chi è allora?”
    “Ci sto arrivando … lasciami solo … un altro … giorno.”
    “Duncan …”
    “lasciami …”
    “Duncan …”
    “lasciami …”
    “DUNCAN!”
    Spalancai gli occhi … davanti a me Bridgette, con un aria terribilmente preoccupata.

    Capitolo 18: L’ultima predizione
    [?]
    00.03 A.M. – 05.00
    Ero mezza nuda. Vestito completamente lacerato, piedi scalzi, pantaloni distrutti … ma non avevo tempo . avevo ricevuto un messaggio … chissà da chi … ma sentivo che quella pista mi avrebbe portato alla soluzione … Dovevo superare la vergogna e chiedere un passaggio in questo stato …
    Scesi dalla collina e mi avventurai in strada … tutti mi guardavano … ero una barbona … iniziai a alzare la mano in cerca di un passaggio … ma la gente passava avanti …
    All’improvviso sentii qualcuno da una macchina “Ferma, Britney!”
    La macchina si affacciò e una ragazza si affacciò dal finestrino
    “Mio dio … cosa ti è successo?” Che vergogna … non risposi.
    “Dai, Sali…”
    Salii in macchina … nei sedili davanti Courtney, e Britney (sua sorella maggiore) a guidare.
    “Se vuoi ti portiamo a casa” Disse Courtney sorridente … da quando in qua era così gentile?
    “No … a dir la verità cercavo un passaggio per Brownood … devo incontrare una persona”
    “Nessun problema” disse Britney … ma prima passiamo da casa tua, seriamente , devi metterti dei vestiti decenti …”
    “Va bene” ci pensai su e poi chiesi “Che ci fate in giro a quest’ora?”
    “La mia sorellona è riuscita a trascinarmi a una festa” rispose Court ... “Sai, dopo che sono sparita dal circolo mi sono chiusa sempre di più in me stessa … Britney mi ha un po salvata facendomi iniziare a ri-farmi degli amici … e ora ho un ragazzo … ma non dirlo a Duncan, ti prego”
    “Non preoccuparti” … mi piaceva la nuova Courtney.
    “Eccoci qua” Disse Britney … “ Vai di su a cambiarti, ti aspettiamo qua”
    Scesi dall’auto e mi avviai verso il mio appartamento … aprii la porta e non credetti ai miei occhi:
    Il mio ragazzo era per terra e con un pennarello rosso stava disegnando strani e inquietanti simboli sui muri …
    “Oddio … che stai facendo!!”Non rispose …
    “Tu … tu sei morta …”
    “Cosa …?”
    “Tu … tu non esisti …”
    “io …”
    “VATTENE!!!” mi puntò contro un coltello …
    “…ok …” mi diressi verso la mia camera ancora piuttosto scoinvolta … ai muri c’erano simboli con chiari riferimenti al satanismo … in che guai si stava cacciando?
    Mi vestii e uscii velocemente dall’appartamento … Courtney e Britney mi stavano aspettando.
    Salii in macchina e Britney avviò … Non dissi loro niente dell’accaduto.
    Arrivammo a Brownood in una decina di minuti … Mi tornò la visione:
    “Via New Age n. 33 …” Mi disse la bellissima donna in un sogno a occhi aperti … mi risvegliai.
    “Dove ti lasciamo, bella?”
    “Via New Age n. 33” ripetei come una macchinetta.
    “Ok … ti senti bene?”
    “Sisi ..” Perché quella donna continuava a apparire nei miei sogni?
    “Eccoci qua!” sorrise Courtney … “ Hai bisogno di qualcos’altro?”
    “Nono, scendo qua, grazie mille” mi sforzai di sorridere.
    Le salutai e percorsi il vialetto … era una bella villetta bianca.
    Non feci in tempo a bussare che una voce disse “Entra pure”.
    Entrai … sul divano c’era la vecchietta, la madre di Chef.
    “Ciao, tesoro … da quanto tempo.”
    “Mi hai inviato tu quel messaggio?”
    “Si … Non badare all’aspetto di bellissima ragazza, mi piace modificarmi un po.”
    “Ma come … come ci riesci”
    “Sai, alcune persone hanno dei doni … dei doni incredibili, che gli permettono di migliorare la vita degli altri … il mio dono e predirre … predico il futuro … “
    “Mi stai dicendo che …”
    “Si … quella mattina, al carcere, sapevo già tutto quello che avresti fatto … avresti aiutato Duncan a evadere … e tutte le conseguenze …”
    “Quindi … quindi puoi dirmi cosa devo fare per trovare la soluzione?”
    “No … Avendo molto a che fare con il tempo, ho dovuto studiare molto … se ti dicessi cosa fare , tu lo faresti solo perché te l’ho detto io … peccato che io nel tuo futuro non esisto.”
    “Come … non esisti …”
    “Gwen … sto morendo …”
    “No … ti prego … dimmi cosa fare …”
    “Questo lo devi sapere te, Gwen … agisci con il cuore e tutto si sistemerà …”
    “Ma è il cuore ad avermi trascinato in questo casino …”
    “Non devi preoccuparti Gwen … nessuno può cambiare il proprio destino … e tu vivrai una vita lunga e felice, insieme all’uomo che ami veramente …”
    “ … Ma …”
    “Di a Chef che gli voglio bene …”
    “Ti prego …”
    “…Addio.”

    Capitolo 19: Memo

    [Duncan]
    04.00 A.M. - 05.00 A.M.
    “Ciao … Bridgette … che ci fai qui?”
    “Ero venuta per darti questo” mi porse una busta sigillata “ma ho visto la porta socchiusa, la casa distrutta … c’eri sopra tu che gridavi …”
    “Gridavo?” chiesi io mentre aprivo la busta.
    “SI …” rispose lei “Sembravi impazzito … continuavi a lamentarti che volevi essere lasciato in pace, o qualcosa del genere …”
    Guardai il foglietto all’interno della busta:
    “BUON COMPLEANNO”
    “Troverai il tuo regalo in Via New Age n. 33, Broownood”
    Non ci potevo credere. Mi ero dimenticato del mio compleanno?
    Proprio così. Sono nato il 24 Dicembre. Una data strana, certo …
    “Allora? Cosa dice?” Bridgette sembrava estremamente curiosa.
    “Credo … credo che oggi sia il mio compleanno …”
    Buffo . avevo passato le prime ore del mio 18esimo compleanno tra ricerche su inquietanti sette sataniche e incubi a occhi aperti.
    “Ah, auguri! Sei un uomo adesso!” Disse Bridgette . Mi sforzai di sorridere.

    Bridgette se ne andò e io mi vestii … avevo un appuntamento a Brownood … con chi? Boh … ma doveva essere qualcosa di bello, a meno che la lettera non fosse ironica.
    Arrivai alla destinazione alle 5 di mattina. Stavo morendo di sonno …
    Vidi davanti a me una villetta bianca … chi avrei trovato all’interno?
    Porta aperta … aprii senza pensare.
    Vidi una ragazza di spalle, davanti a me … capelli neri … buonissimo profumo … no, non può essere lei …
    “Scusi …” La ragazza si girò
    Rimasi a guardarla per una manciata di secondi … corsi e la abbracciai con tutte le mie forze. Il regalo più bello della mia vita.

    Capitolo 20: Pausa
    [Duncan]
    05.00 A.M. - 05.30 A.M.
    Abbracciai Gwen con tutte le mie forze … non potevo credere che fosse viva.
    “Ma … ma come?”
    “Non so neanche cosa sia successo … mi sono risvegliata sulla riva della spiaggia … e ho camminato fino in città.”
    “Oddio …”
    “Ma … io ricordo solo che ero venuta al porto perché avevo scoperto che eri prigioniero la ….”
    “C’era una bomba a orologeria nel magazzino … ti ho visto scomparire dalle fiamme … ero sicuro fossi morta.”
    “Per caso l’hai detto a Trent?”
    “Si.”
    “Ecco perché …”
    “Cosa?” Ero incuriosito.
    “Quando sono tornata a casa … Trent non mi ha riconosciuta … era fuori di se … era accasciato a terra e disegnava strani simboli sui muri …”
    “Strani simboli? Per caso …” Tirai fuori dalla tasca il foglietto su cui avevo disegnato il simbolo “ … questo?”
    “Mi sembra che uno dei simboli era così, si.”
    “Gwen, non hai idea dei guai in cui Trent si è cacciato …”
    “Cosa?”
    “Pochi mesi fa, da un nascondiglio segreto della sicurezza nazionale è stata rubata una spada giapponese appartenente a una setta satanica molto sanguinosa … secondo le descrizioni on-line, con un numero di omicidi confrontabili con quelli del kukuz-clan …”
    Gwen era pallida
    “Quella spada è l’ultima di una lunga serie di spade usate dalla setta per riti terribilmente sanguinosi, fatti un mese prima delle feste cristiane più importanti, Natale e pasqua.”
    “Chris .. è morto un mese fa …”
    “Si … è in casa tua … sono poche le persone che non sono venute in tribunale al mio processo, da quanto ne so … Harold, heater, Geoff e Trent.”
    “Cosa stai cercando di dirmi?”
    “La spada si trova a casa tua, gwen … casa tua … e di Trent.”
    “Io … si abbiamo una spada ornamentale in soggiorno …”
    “Hai mai controllato l’elsa?”
    “A dire la verità no …”
    “C’è lo stesso simbolo disegnato sui muri da trent, il simbolo della setta …”
    “No … non può essere lui …”
    “Non sto dicendo che è lui, ma dobbiamo tenerlo d’occhio … al momento è l’unica pista che abbiamo …”
    “io …”
    “Ne riparliamo tra qualche oretta … ora sto morendo di sonno, e scommetto anche te.”
    “Va … va bene.”
    Salimmo le scale e vedemmo un unico letto matrimoniale … diedi un occhiata a Gwen e gli dissi
    “Io dormo sul divano.”
    “No, se vuoi possiamo dormire nello stesso letto … non mi dai fastidio …”
    “No, Gwen.”
    Scesi le scale e mi stesi sul divano. Avevo finalmente capito:
    Io non amavo gwen … Non l’ho mai amata … Per me Gwen era una sorella minore bisognosa di aiuto … mi sentivo molto protettivo nei suoi confronti … Il solo pensiero che gli potesse succedere qualcosa mi uccideva dentro … ma non l’amavo.
    Domani … anzi, tra 4-5 ore, dovremo impegnarci … meglio dormire, va.


    Capitolo 21: Cornflakes

    [Gwen]
    09.00 A.M. – 10.00 A.M.
    “Ciao, Gwen”
    Mi girai e vidi una sagoma oscura …
    “Ciao … chi sei?”
    “Come, non mi riconosci? Solo colui che ami …”
    Non riuscivo a riconoscerlo.
    “Ma dai, non ti ricordi di me?”
    “Si … ti devo dire una cosa …”
    “Cosa?”
    “La mia risposta è si, ti amo, e voglio passare con te il resto della mia vita, Trent”
    Lo abbracciai …
    “Trent?”
    Si avvicinò al mio viso e vidi in faccia Duncan.
    Estrasse un uncino e mi colpì al cuore …
    “Risposta sbagliata.”
    “Ahhhhhh!!!!” Mi alzai dal letto velocemente e sbattei la testa contro il comodino sopra di me …
    Oddio che incubo … sembrava così reale …
    La porta si aprii di colpo e irrompò Duncan con una mazza di baseball in mano, ancora mezzo addormentato
    “CHE è SUCCESSO??!!”
    “Niente …” risposi io, coprendomi con la coperta “… solo un brutto sogno”
    “Racconta”
    “Ma veramente …”
    “Da, ti ascolto” prese una sedia dall’angolo e si sedette sopra all’incontrario, appoggiandosi con le mani sullo schienale.
    Mi guardava con quegli occhi così azzurri … non sarei riuscito a mentire.
    Mi confidai con lui sull’incubo … sul suo ruolo e su quello di Trent … Alla fine lo guardai : me lo sarei aspettato almeno un pochino imbarazzato, invece era il modello della serenità … Trent appena sentito nominare Duncan avrebbe spaccato tutto …
    Mi sarei aspettato una riflessione filosofica sull’amore da Trent, certo non da lui: e Non mi deluse nemmeno questa volta:
    “Bhe, occhio al mio … UNCINO!” Tirò fuori la mano uncinata …
    Per un attimo gridai … poi lo guardai … aveva un aria totalmente soddisfatta … scoppiai a ridere … Ma da dove lo tirava fuori quell’uncino ogni volta? Dal culo?
    “Dai, andiamo giù a mangiarci qualcosa e poi torniamo a Toronto, abbiamo molto da fare” disse Duncan.
    “Va bene” feci per scendere dal letto, poi ci ripensai:
    “Duncan?”
    “Si?”
    “Mi devo … cambiare …”
    “Oh, certo!” Rise e uscì dalla camera.
    Mi vestii velocemente e uscii dalla camera. Duncan mi chiese tutte le cose meno importanti di cui non abbiamo parlato la sera prima … gli dissi che “mi avevano detto” di venire qui, che qui ho trovato la madre di chef … che mi ha confessato di essere una specie di sensitiva e che poi è morta … la cosa strana, e che neanche il tempo di entrare in bagno a lavarmi la faccia, tornare indietro … ed era sparita … volatilizzata.
    Mentre Io preparavo del latte per colazione discutemmo di cosa fare prima: Duncan mi ha detto che prima di andare da Trent avremmo dovuto fare una visitina a Chef per chiedergli di sua madre … meglio. Più tardi vedevo trent, meglio era. Nel frattempo il latte era pronto.
    Aprii il mobile e presi il pacco dei biscotti. Era troppo leggero, infatti era vuoto … all’interno c’era un bigliettino, lo presi:
    “MEGLIO I KORNFLAKES”
    Ma che? …
    Presi la scatola di cereali … era piena. Versai un po di cereali nella mia tazza e in quella di Duncan, poi servii.
    Iniziammo a mangiare …
    “Allora, tra quanto partiamo, Dunc … DUNCAN!!”
    Duncan era diventato blu e si stava dimenando … si stava strozzando …
    Lo presi e gli tirai qualche botta sulla schiena … L’avevo visto in un film.
    Duncan tossì finchè non sputò fuori qualcosa … lo presi con un fazzoletto di carta (andiamo, è pur sempre saliva) e lo guardai … un teschio di legn …
    “Ehi, ma quello l’ho fatto io!” Duncan me lo strappò di mano e lo esaminò “Si, è il teschio che avevo inciso a Court, quello che gli ho lanciato alla sua eliminazione … che ci faceva in una scatola di cereali??”
    Fantastico, un altro mistero … come se non ne avessimo già abbastanza.

    Capitolo 22: Madre?

    [Gwen]
    10.00 A.M. – 12.00 A.M.
    Uscimmo dalla villetta e la chiudemmo a chiave … l’avremmo data a Chef, essendo la casa della sua madre ormai defunta … e sparita.
    “Dovremmo chiamare un taxi, se non vogliamo arrivare al carcere domani … duncan?”
    Duncan uscì fuori dal garage con una splendida Lamborghini gallardo grigia ...
    “Questa piccolina si sentiva sola, nel garage … c’erano le chiavi attaccate, quindi …”
    Lo guardai sorridente …
    “… Salta su, bellezza!” disse ironico.
    Entrai in macchina e lo guardai preoccupato:
    “Non sono mai salita su una di queste … non andrai veloce … vero?”
    “Naaa” disse lui con il suo sorrisetto soddisfatto “Solo un pochino …”
    Fece rombare il motore …
    “Duncan …”
    “Rilassati, saremo al carcere in un attimo …”
    “Dunc … AAAAAAAAAH!!!”
    Partì in un attimo, passando dagli 0 ai 70 km orari in manco un secondo …
    “Anche questa la darai a Chef?”
    “Forse … ci sto pensando …”
    “ha ha ha bella battuta Dunc …”
    “Mai stato così serio”
    Oramai eravamo a 140 km orari … ma guidava benissimo …
    “Dove hai imparato a guidare? Non l’hai mica fatta la patente …”
    “Uhh .. patente .. e chi ha bisogno della patente?”
    “Passando alle cose serie, come entrerai in carcere senza farti notare? La polizia ti sta cercando …”
    “E chi entra? Sarai te a entrare … durante la fuga avevi una benda sulla faccia, non ti riconosceranno … se eri ancora dark ti avrebbero riconosciuto per via del taglio di capelli, ma con i comunissimi capelli che hai non capiranno chi sei”
    Comunissimi capelli? L’avevo presa quasi per una offesa …
    “Mi stai dicendo che mi fai entrare li da sola?”
    Duncan tornò serio:
    “Gwen, mi spiace, ma non posso entrare con te … mi riconoscerebbero subito …”
    Sospirai: “Va bene …”
    In un ora e mezza raggiungemmo il carcere … per la cronaca, con una macchina normale ci avremmo messo almeno 3 ore …
    Ci fermammo a 500 metri dal carcere …
    “Meglio non avvicinarsi troppo, non sappiamo dove tengono le loro telecamere.”
    “Ok”
    “Buona fortuna”
    “Grazie” e scesi dalla macchina …
    Salutai Duncan e mi avviai verso il carcere … come l’avrebbe presa Chef? Odio essere la messaggera di cose come la morte …
    Arrivai al carcere e entrai nella sala d’aspetto per la seconda volta in un mese.
    Per fortuna l’orario visite era già iniziato; entrai dentro e chiesi a una guardia di parlare con il detenuto della cella 115 … quella dove stava Duncan e dove c’era Chef.
    Mi sedetti nella postazione e aspettai … finchè non comparse Chef.
    Lui si sedette davanti a me dall’altra parte del vetro:
    “Ciao … Gwen”
    “Ti ricordi il mio nome?” ero sorpresa
    “Beh, sei stata la migliore nella sfida comandata da me del reality …”
    “ah, si …” sorrisi …
    “Ti devo dire una cosa … però non prendertela, Chef, ti prego”
    “Ti ascolto”
    “Tua madre è morta ieri” Lo dissi con freddezza … che scema.
    “Ieri? È da 20 anni che non vedo mia madre …”
    “Cosa?”
    “Mia madre è morta 20 anni fa …”
    “COSA?”
    “Perché ti arrabbi?”
    “Emh … è stato un piacere conoscerti, Chef, Ciao!”
    E zompettai verso l’uscita con aria terrorizzata … Chi caz*o era quella li?

    Capitolo 24: Most Wanted
    [Duncan]
    12:00 A.M. – 02:00 P.M.
    Che palle … quanto ci metteva quella ragazza?
    Presi dal mio zaino un CD (ovviamente piratato) dei Green Day e lo misi nel lettore …
    “Jesus of Superbia” … bella lunga, così non dovevo mettermi a cambiare canzone ogni 5 minuti …
    “I'm the son of rage and love” …
    Mi guardai attorno …
    “… And there's nothing wrong with me …”
    Vidi Gwen avvicinarsi …
    “ … Get my television fix sitting on my crucifix …”
    … dietro c’era qualcuno …
    “… And there's nothing wrong with me …”
    CAZ*O!!!
    “Gwen!!! Corri!!”
    Gwen si girò e li vide … 4 poliziotti la stavano seguendo … iniziò a correre …
    “NO … NOO!!!”
    I poliziotti la travolsero da dietro … faccia a terra … manette alle braccia …
    “ …I don't care if you don't …”
    Gwen mi guardò, con gli occhi pieni di lacrime …
    “SCAPPA!!!”
    “ … I don't care if you don't …”
    Gli sbirri mi osservarono … diedi un ultima occchiata alla scena, poi spinsi sull’accelleratore.
    “A tutte le unità, un uomo corrispondente alla descrizione del rapitore del cantante sta scappando . Lamborghini Gallardo grigia …” diede un occhiata alla macchina, ormai scomparsa all’orizzonte “avremo bisogno di rinforzi pesanti. Passo e chiudo.”
    Non credo di essere mai andato così veloce in vita mia …
    “Dearly beloved are you listening? …”
    Due machine comparsero dale vie laterali … non lo faranno, vero? Non lo faranno? Non possono farl …
    “ … To live and not to bre … zzzz”
    Mi colpirono in pieno dai lati, accartocciando la macchina e buttandomi fuori tra frammenti di vetro.

    Capitolo 25: Amici e nemici
    [Duncan]
    02:00 P.M. – 02:10 P.M.
    Cercai di alzarmi … inutile … ero pressato sotto il rottame della macchina …
    “Che sei venuto a cercare?”
    La voce era lontana … non stavano parlando con me …
    “Per quel punkettaro, mi pare ovvio”
    “ah, si? Beh, si da il caso che siamo arrivati prima noi?”
    “Non mi interessa … Devo sbarazzarmi di questo idiota alla svelta … e di certo non mi farò superare da voi …”
    “Ah, tu dici”
    “Si. Io dico.” Sentii degli spari, due corpi cadere a terra pesantemente … oddio … manco in GTA avevo visto cose del genere …
    Una cosa è certa. Io sarei stato il prossimo … sentii i passi sempre più vicini …
    “Apri gli occhi … lo so che sei sveglio, quindi è inutile nascondere.”

    “Apri …”
    Aprii gli occhi, aspettandomi di vedere la canna di una pistola … come ultima cosa …
    “T-TU?”
    Lo guardai per un attimo … c’era lui, pistola in tasca … i corpi di Alberto e Ludovica, i due killer, accasciati a pochi metri …
    “T-T-Trent?”

    Capitolo 26: Non fidarti
    [Gwen]
    02:00 P.M. – 02:30 P.M.
    Duncan era scomparso all’orizzonte cn il macchinone .. aveva fatto bene … se veniva catturato anche lui era finito … e adesso? Come l’avrebbero presa i miei genitori? Rabbrividii … i miei amici? HEATER?
    Che vergogna, stavo per finire in gattabuia insieme a gentaglia …
    Sentii uno scatto e le manette aprirsi … Ma cosa?
    “Alzati, su”
    “Cosa? Ma voi non siete poliziott …”
    “No.”
    Mi alzai e lo guardai mentre si toglieva gli abiti da poliziotto mostrando il completo nero sottostante …
    “Mi chiamo Giovanni …”
    “Emh … Non mi interessa. Perché hai finto di arrestarmi facendo scappare il mio compagno?”
    “Per metterti in guardia”
    “su cosa?”
    “Su quel punkettaro, Duncan … stai molto attenta”
    “Perché?”
    “Non si sa se è sincero …”
    “Scusa, ma te che ne sai?”
    “Ero un carcerato quando c’era anche Duncan …”
    “E per questo conosci Duncan?” sbuffai.
    “ … e sono suo fratello”
    “Senti vedi di romper .. COSA?”
    Lo esaminai meglio … in effetti si somigliavano … pizzetto, capelli da figozzo (anche se senza cresta) … maglia nera, Jeans rovinati … portava un paio di Nike rosse …
    “Non sapevo che Duncan avesse un fratello …”
    “Infatti non lo sa neanche lui … Sono il primogenito …”
    E mi raccontò la sua storia:
    “I nostri genitori, i poliziotti … degli stron*i immensi … a 8 anni avevo già iniziato a fare danni con il gusto di farl … loro capirono che tipo di persona ero … e per non perdere la faccia con i colleghi , mi nascosero … 7 anni in uno scantinato … a 15 anni riuscì a scappare … conoscendo Duncan scoprì la sua parentela … ancora mi chiedo come mai loro hanno accettato lui e non me …”
    “E per questo che non ti fidi?”
    “No … se avessi voluto gli avrei già spaccato la faccia in prigione …”
    “Quindi, perché dici che non devo fidarmi?”
    “Mente. Menzogne, una dopo l’altra … innanzitutto non si chiama Duncan”
    “Cosa?”
    “Dopo essere fuggito dal carcere ho controllato i suoi dati … si chiama Jake Dunning … e il DNA non evidenzia rapporti familiari con nessuno della mia famiglia”
    “Jake? Possibile che ha mentito a tutti per tutto questo tempo?”
    “Anche a me sembra strano, ma si . se ha mentito su queste cose non so come non avrebbe potuto mentire sul suo rapporto con l’omicidio del presentatore, Chris.”
    “C-Cosa devo fare?”
    “Io non posso intromettermi direttamente … Ti consiglio di trovarlo, fare l’amica ma tenerlo d’occhio … mi troverai a questo indirizzo”
    Mi porse un biglietto da visita … Lo guardai per un attimo
    “Che scusa dovrei invent …”
    Alzai la testa … Sparito.

    Capitolo 26: “Non posso”
    [Duncan]
    02:20 P.M. – 03:00 P.M.
    “ti aiuto ad alzarti”
    “STAMMI LONTANO!” gridai furioso, guardandolo con rabbia
    “Hai ucciso tu Chris, non è così?”
    “No.” Rispose …
    “Perché dovrei fidarmi di te … hai appena ucciso 2 persone …”
    “Non puoi capire” disse mentre mi toglieva da sotto il rottame della macchina e mi tirò su facendomi mettere il braccio sulle sue spalle … avevo le gambe mezze rotte …
    “Posso capire benissimo!”
    “Io ti dico che non puoi capire …”
    “E poi ..”
    “Cosa?”
    “… Io … io ti ho sentito con i due … hai detto che dovevi sbarazzarti di me alla svelta”
    Tolsi il braccio e cercai di camminare, ma inciampai su me stesso e cadetti per terra.
    “ … Duncan”
    “ … che vuoi? C’è la faccio da solo!”
    “Non ti credere Dio. Abbiamo tutti dei limiti fisici, anche tu.”
    “Perché dovrei fidarmi di te?”
    “Perché devi e basta …”
    “Tu … tu fai parte di quella setta! Gwen mi ha dett … ohh ..”
    Non volevo digli che Gwen era viva … perché? Temevo x Gwen … la volevo proteggere.
    Lo guardai per un attimo, non sembrava assolutamente turbato dal fatto che nelle ultime ore Gwen mi aveva detto qualcosa … quando per lui era morta …
    “Sei Trent, vero?”
    “E chi altro dovrei essere?” ridacchiò
    “Ma … ti ho appena detto che Gwen è viva … e tu non dici niente!”
    “Certo che non dico niente, lo sapevo già”
    “Cosa?”
    “Lo sapevo già, non preoccuparti”
    “Ma … ma …”
    “E tu lo sai, che non è andata in prigione?”
    “Si che è andat … un momento … come lo sai tu che è stata arrestata?”
    “Non posso dirtelo … comunque si, non è stata arrestata … è stata bloccata da un … informatore, almeno credo.”
    Non credevo alle mie orecchie …
    “Non è che sei telepatico o qualcosa del genere?”
    “No” sorrise
    “Allora come fai a sapere …”
    “Non posso dirtelo”
    “E COSA CAZ*O PUOI DIRMI?!”
    “Niente, per ora”
    Mi fece sedere su una panchina … Mi guardò amareggiato
    “Mi dispiace che non puoi sapere niente … ma presto la verità salterò a galla, te lo posso assicurare”
    E se ne andò via.
    Due minuti dopo sentii una voce alla mia destra:
    “DUNCAN!”
    Mi girai e vidi Gwen che mi correva contro … e mi abbracciò …
    Trent aveva ragione … ma possibile che in questa città sono l’unico che non sa un emerito caz*o?



    Capitolo 28: Stupidi ormoni

    [Gwen]
    03:00 P.M. – 04:30 P.M.
    Lo abbracciai. Non solo perché dovevo fare l’amica per avere aggiornamenti sulla sua vera identità, ma perché sentivo il bisogno di farlo … dentro la mia testa milioni di pensieri: Tristezza, amore, felicità, odio, dubbio, sicurezza … mai avuti tanti stati d’animo … la notizia appena appresa su Duncan (O Jack) mi aveva traumatizzata … avevo bisogno di sfogarmi … con qualcuno che non aveva pregiudizi nei miei confronti. Con qualcuno che mi avrebbe capito …
    Iniziai a piangere tra le sue braccia … odiavo piangere davanti alla gente …
    Non un pianto di tristezza, ma un pianto di sfogo … non so perché, tra le sue braccia mi sentivo protetta da tutto e da tutti … non dovevo temere nulla, perché lui, il mio cavaliere, mi avrebbe salvato.
    Cavaliere? Sto impazzendo …
    “Ehi ehi ehi … perché piangi? Che è successo? Non ti avevano beccata?”
    “io … io sono scappata …”
    Mi guardò … sembrava sospettoso … infatti era la prima volta che li, a pochi centimetri dai suoi occhi cristallini , avevo mentito …. E io già non so mentire normalmente …
    “Bhe, dovresti essere felice … perché piangi?”
    “Io … io … io non lo so” lo dissi d’istinto … era esattamente la verità … mi stava scoppiando la testa …
    Mi allontanatti qualche centimetro da lui …
    “Ma cosa ti è successo?”
    “Questa … non è grave, sta già passando” infatti si alzò lentamente e vedetti che, pur dolorante, riusciva a camminare.”
    “Forza, andiamo da Trent” mi disse … sembrava così pensieroso … che era successo mentre io non c’ero?
    Chiamammo un taxi e raggiungemmo casa mia …
    “Come credi che reagirà Trent?”
    “A vedere che sei viva” ci pensò su un attimo “Credo che sarà felice!”
    “Lo spero … la prima volta stava per pugnalarmi …”
    “Non preoccuparti, ci sono anche io stavolta” Lo disse senza neanche guardarmi … per fortuna; ero arrossita.
    Salimmo le scale e Gwen aprì la porta con la sua chiave … entrammo.
    “Trent?” Guardammo in giro, ma di lui nessuna traccia.
    “Evidentemente non c’è” disse Duncan “Ma a questo punto mangiamo qualcosa, sto morendo di fame”
    “Se vuoi preparo qualcosa …”
    “Non c’è ne bisogno …” aprì il frigorifero “Il tuo Elvis ha fatto la spesa”.
    Mangiammo, ma non troppo … dopo Il pranzo uscii sul balcone a osservare la città … era da tempo che non ero così tranquilla …
    Duncan mi raggiunse … mi aspettavo battute, sorrisi, ironia, dolcezza … mi spaventai a vedere la sua faccia terribilmente seria.
    Si avvicinò a me:
    “Tu non mi hai detto tutta la verità” Lo disse con serietà … con una faccia che sembrava dire: Non cambiare discorso.
    “A cosa ti riferisci?” Ero spaventata … all’improvviso tornarono a galla nella mia testa le parole di quel tipo, Giovanni: Non fidarti di lui, potrebbe essere lui il killer.

    “Tu non sei scappata dalla polizia”
    “Perché dici questo?”
    “ho visto con i miei occhi il poliziotto che ti ammanettava”
    Non sapevo come rispondere …
    “Emh … quale … poliziotto?”
    “Quel poliziotto, con …” Spalancò gli occhi, come se gli fosse arrivato un flashback …
    “Che hai?”
    “Niente …”
    “A ben …”
    “Giovanni.”
    “Cosa?” Ero terrorizzata …
    “Che cosa ti ha detto Giovanni?”
    “Di che Giovanni parli? … io …”
    “NON MENTIRE A ME!” Mi fulminò con lo sguardo … era furioso …
    “ … io …”
    “Guardami negli occhi e dimmi che non hai incontrato nessun Giovanni, oggi.”
    Fregata … lo guardai per un attimo … distolsi lo sguardo … che fare? …
    “Ma … perché vuoi saperlo?”
    “Cosa … io?” Perché esitava?
    “Io … perché ti interessa tanto che ho incontrato quel tipo?”
    “Perché non devi fidarti.”
    Mi incazzai.
    “AH SI?, LUI MI HA DETTO ESATTAMENTE LA STESSA COSA SU DI TE!”
    “MA DI ME PUOI FIDARTI!”
    “E CHI LO DICE? CHI LO DICE CHE NON è IL CONTRARIO?!”
    “perché IO NON TI PUGNARELEI ALLE SPALLE! SEI TROPPO IMPORTANTE PER ME, VEDERTI SOFFRIRE MI UCCIDEREBBE!”
    Rimasi stizzita. Lui abbassò lo sguardo con vergogna …
    Mi buttai su di lui e lo baciai. Non so perchè. Duncan era l’uomo della mia vita. L’uomo di cui parlava quella vecch…
    Duncan mi scostò furioso.
    “Che ti è preso?!”
    “ … io …”
    Se ne andò dal balcone a passo veloce … Perché sono così stupida?


    Capitolo 29: Tornata

    [Duncan]
    04:30 P.M. – 06:00 P.M.
    Mi sedetti sulle scale e accesi una sigaretta … Quella ragazza … voleva da me qualcosa che non potevo e non VOLEVO dagli.
    Mi misi a pensare … cosa gli avrà detto Giovanni? Spero solo non sia quello che temo … Naaa … Quell’avanzo di galera non può saperlo.
    Gwen mi comparse davanti.
    “Non vuoi vedermi, giusto?”
    “No”
    Fece per andarsene …
    “Dai scherzo … che c’è?”
    “Prima potresti …?”
    “Ah giusto.” Mi tolsi la sigaretta dalla bocca e la spensi … Gwen non sopportava l’odore del fumo.
    Mi guardò intensamente e poi abbassò lo sguardo:
    “Mi dispiace”
    “Anche a me”
    “Mi dispiace … di averti baciato … io … non so cosa mi è preso.”
    “Non preoccuparti” risposi …
    “Ma quello che hai detto prima … è la verità?”
    “Cosa?”
    “Che ci tieni troppo a me …”
    “Ecco …”
    Il campanello suonò.
    “Apro io” disse Gwen … si diresse alla porta e aprì:
    “Ciao Gwen!”
    “Emh … ciao … COURTNEY!!” disse esclamando l’ultima parola a voce volutamente alta.
    Impallidii e mi nascosi nell’armadio …
    “Disturbo?”
    “Certo che no, accomodati!”
    Spiai attraverso la serratura dell’armadio … Gwen aveva fatto entrare Courtney …. Mer*a.
    “Cosa posso fare per te?”
    “Ah, niente, sono solo venuto a trovare una vecchia amica!”
    “Ok … ti posso offrire qualcosa?”
    “No, non c’è ne bisogno!”
    “Insisto!”
    “Va bene …”
    Courtney poteva darla a bere a Gwen, certo non a me. Conoscevo quella ragazza. Tramava qualcosa.
    Vidi Gwen andarsene in cucina … e Courtney scrutarla …
    Non appena Gwen fosse scomparsa dalla vista, Court iniziò ad aprire cassetti, ante … cosa stava cercando?
    “Ti va bene una birra?”
    “Sisi, ma bella ghiacciata!” disse mentre cercava ovunque …
    Courtney non beveva. Non avrebbe mai accettato una birra in circostanza normal …
    Impallidii quando Vidi Courtney avvicinarsi sempre di più all’armadio dove ero nascosto …
    “Qua no … qua no … mmm … forse è qua …”
    Caz*o, NO!
    “mmm … AAAAAH!!!”
    “Emh … ciao Courtney” … sorrisi spaventato … “Da quanto tempo!”
    “Che ci fai nell’armadio di Gwen?”
    “Non è come pensi …”
    “No no, non sono gelosa … è semplice curiosità”
    La guardai meglio … non sembrava arrabbiata … Avrei preferito che lo fosse, gelosa, lo ammetto.
    “E tu cosa stavi cercando?” Girai il coltello dalla parte del manico.
    “Non ti interessa” si avvicinò minacciosa …
    “Io credo di si” dissi sprezzante …
    “Ho detto che non ti interessa …”
    “Cerchi, forse, questo?” Tirai fuori dalla tasca un teschio di legno intagliato …
    “No!”
    “Io credo di si”
    “e cosa te lo fa pensare?”
    “Ti luccicano gli occhi … ti succede solo in due situazioni … quando Trovi qualcosa molto importante per te e quando vedi il mio salsicciotto” Sogghignai “Ora ho la zip alzata, quindi …”
    “Tu …” Mi strappò il teschio dalle mani . Se fossi un po più concentrato avresti visto QUESTO”
    Infilò due dita nell’incavatura oculare del teschio e ne tirò fuori un piccolo gingillo di metallo …
    “Un microchip?”
    “Si …” Lo buttò per terra e lo spezzò con i piedi.
    “Ora, è ovvio che a voi serve aiuto … mi offro volontaria”
    “Che ne sai te dei nostri problemi?”
    “Ho le mie fonti …”
    “Ma sono io l’unico che non sa mai un caz*o?”
    “A quanto pare si” mi sorrise soddisfatta.
    “Allora, accetti?”
    “io …”
    “Sisi, accettiamo!” Comparì Gwen dalla cucina con tre bicchieri di birra su un vassoio.
    “Cosa, no aspetta …”
    Gwen mi tirò un calcio sulla gamba con il tacco della scarpa
    “Accettiamo, una terza ci sarà utile … volete?” disse poggiando il vassoio sul tavolino
    “Non ce n’è bisogno, ho la mia!!” disse Courtney mentre prendeva dalla sua tracolla una bottiglia di WORLD WIDE STOUT (per chi non lo sapesse la birra più forte al mondo) e iniziava a bersela …
    Guardai Courtney a bocca aperte … anche io avevo difficoltà a bere quella birra … e lei se la stava tracannando …
    “Ma. .. non eri contraria all’alcool?”
    “Ti spiego io dopo” disse Gwen mentre mi trascinava in cucina.
    “Dobbiamo tenerla con noi”
    “Ma l’hai vista? Mi fa paura …”
    “Senti Duncan, abbiamo bisogno di aiuto e non mi farò fermare dai tuoi intrighi amorosi!”
    “Ok …”
    Ci affacciammo sul soggiorno e vedemmo Gwen stesa sul divano che prendeva un'altra bottiglia dalla tracolla, mentre tutti i 3 bicchieri e la bottiglia di prima erano vuoti …
    “Sarà una luuuunga giornata.”

    Capitolo 30: Il fidanzato
    [Duncan]
    06:00 P.M. – 06:30 P.M.
    “Forza, Courtney, dobbiamo andare”
    “No … aspetta … solo un altro bicchiere …”
    “No … no … EHI! Stai lontano dalla tracolla!”
    Gli sfilai la tracolla e vidi dentro … quante bottigile aveva?
    “Tieni, Gwen” diedi la tracolla a Gwen “Nascondila”
    “Va bene” Si allontanò …
    “Ehi, Duncan …”
    “Uh, che c’è?”
    “ma lo sai che sei … che sei … che sei …”
    “Cosa”
    “Che sei … che se …” ridacchiò “che sei veraaamente seexy?”
    “Ah … Se tu non fossi ubriaca fradicia l’avrei preso per un complimento …” sorrisi
    “Ma … hic … io non sono uuuubriaaaca ….”
    “Si dicono tutti così. .. dai andiamo”
    Arrivò Gwen che aprì la porta d’ingresso , facendomi segno di far alzare Courtney …
    “Dai Court, andiamo …”
    “NO!” si appiccicò al divano “Voglio che stiamo qua così facciamo sesso come quella volta alla spiaggia dei perdeeenti …”
    “Eh?”
    Gwen si mise a ridacchiare di gusto … la fulminai con lo sguardò e si fermò.
    “Emh … magari più tardi, ok” ovviamente mentendo …
    “NOO …. Voglio faare sieeesso adeesso! Così faccio le coorna a quello stron*o del mio fidanzato che mi tratta … mi tratta … mi tratta male, eecco …”
    “fidanzato?” Ero sorpreso
    “Si … lui … mi fa male … mi ha fatto luui queesto …” Si sbottonò la giacca rimanendo con le tette al vento, Gwen ricominciò a ridere, fino a quando non vide il bruttissimo spettacolo …
    Aveva il petto tutto graffiato e pieno di lividi …
    “C-Chi è?” Ero furioso … nessuno doveva fare del male a Courtney
    “Io …”
    “Dai Duncan, andiamo” Gwen cercò di portarmi via … temeva per la mia reazione …
    “L’ho ha fatto … t – t”
    “T chi?”
    “Tyler, ecco … hic”
    “COSA?!” gridai
    “COSA?!”gridò Gwen
    COSA?!
    “La merd*a rosa, ehe” ridacchiò Courtney allucinata.
    “Ma Tyler non stava con Linsday?”
    “Lo scopriremo subito” disse Duncan mentre usciva … “ tu vieni?”
    “Certo … Court la lasciamo qui?”
    Alzai lo sguardo su Courtney, ancora con le tette sfregiate al vento, che ronfava sul divano…
    “Si , meglio di si.”

    Capitolo 31: Interrogatorio
    [Duncan]
    06:30 P.M. – 07:30 P.M.
    Camminammo verso casa di Tyler … lui e Linsday non erano ancora andati a vivere insieme … ottimo, non avremmo avuto nelle orecchie quella tonta che parlava …
    Gwen mi diede un occhiata abbastanza divertita …
    “Che c’è?”
    “Niente … ma hai fatto una faccia quando si è sbottonata la giacca, ovviamente prima che vedessi le ferite …”
    “Emh …”
    Ridacchiò …
    “SI, lo ammetto … ancora oggi quella ragazza mi fa impazzire”
    “Lo so … ho visto come l’hai guardata per tutto il tempo …”
    “Credi … credi che dovrei riprovarci?”
    “Non so … Oh, siamo arrivati”
    Mi girai e vidi la casa di Tyler … una bella villetta … Perché le cose belle le hanno sempre gli idioti totali?
    Ci avvicinammo alla porta e suonai il campanello …
    “Stai calmo … controlla i nervi …” mi sussurrò Gwen
    “Non preoccuparti”
    Tyler aprì la porta …
    “TU!!” gridai e lo presi per il collo, buttandolo a terra.
    “Ehi, ma che … che ho fatto? Duncan … ahi … calmati!”
    “Che hai fatto a Courtney?”
    “Cosa? Courtney? Non la vedo dal reality …”
    “NON RACCONTARE BALLE!” iniziai a schiaffeggiarlo.
    “Ehi AHIA ma che AHI! Calm …”
    “CHE HAI FATTO A COURTNEY?!”
    “Non ho fatto niente!”
    “Ah si? Gwen, prendi il nostro osso nella manica …”
    Gwen tirò fuori una gabbia e la aprì, facendo uscire una gallina … l’avevamo rubata da un pollaio durante la strada …
    “no … no … NOOOOO!!!”
    “coco?”
    “Tenetela lontana!”
    “Coco?”
    “Allora? Che hai fatto a Courtney?”
    “NON HO FATTO NIENTE!” gridò mentre il pollo si era seduto sulle sue gambe tremanti … “Lo giuro, non ho fatto niente!”
    “BALLE!”
    “Duncan, non lo so … sembra sincero” intervenne Gwen
    “H-HAI SENTITO” balbettò Trent indicando Gwen “Quella ragazza è mooolto saggia … lasciami andare, ti prego … E RINCHIUDI QUEL MOSTRO!”
    “coco?”
    Gwen rinchiuse il pollo in gabbia ,io lasciai andare Tyler e lo aiutai ad alzarsi …
    “Scusa, amico”
    “Ma si può sapere che vi è preso?”
    “è una lunga storia … ti spiegheremo poi” e uscimmo …
    O Courtney aveva mentito, o Tyler aveva mentito, o io stavo uscendo pazzo. ..
    Il sole cala, gli uccellini cantano, e io non ci capisco più un caz*o.

    Capitolo 32: “Concludiamo!”

    [Gwen]
    07:30 P.M. – 10:00 P.M.
    Quando mi avviai verso casa mia insieme a Duncan non sapevo che presto sarebbe finito tutto …
    Osservai Duncan, alla mia destra … era veramente il bugiardo che Giovanni lo aveva accusato di essere?
    Arrivammo a casa … Courtney doveva essera ancora li … a ronfare sul divano.
    Aprii la porta … il divano era sfatto, ma vuoto.
    “Courtney?” disse Duncan.
    “è sparita” dissi io …
    “già … ma dove può essere andata, in quello stat …”
    “è permesso?”
    Ci girammo, sulla soglia della porta ancora aperte c’era Giovanni.
    Duncan lo squadrò male:
    “Cosa vuoi?”
    “Voglio che concludiate questa storia, Jacky”
    “Cos … e tu come lo sa …” Si bloccò ricordandosi della mia presenza …
    “Lei sa già tutto.”
    “Cosa?” si girò verso di me … Gli feci un sorrisetto angelico.
    “Non puoi più mentire. Confessa.”
    “Cosa?”
    “Hai ucciso tu Chris. Confessa.”
    “Cosa? Scherzi? Io non ho fatto niente!”
    “Ero sicuro che l’avresti detto … faccio entrare i miei amici.”
    Schioccò le dita e entrarono a turno Tyler, Courtney e Chef.
    “Ma che …?”
    “Ti ho incastrato.”
    “Ma io non ho fatto niente! Che c’entrano loro?”
    “Loro sono miei complici …” disse con naturalezza.
    “Chef è stato messo dentro apposta per osservarti … ovviamente il direttore del carcere ti avrebbe buttato insieme a lui anche se non ti fossi comportato da galletto arrogante …”
    Chef sorrise diabolicamente sia a me che a Duncan.
    “Tyler Ha fatto il lavoro più facile … doveva solo cercare di estrapolavi informazioni … ma aimhe, ancora una volta si è rivelato inutile”
    Tyler abbassò la testa.
    “Possiamo dire che la tua ex-ragazza è stata la più brava: Ha sfruttato la tua debolezza per avvicinarsi a voi … fingendosi ubriaca è rimasta sola a casa e ha potuto esaminare in giro … mi ha fornito la tua carta d’identità VERA, il passaporto, ha trovato file riguardanti una setta sul tuo pc … in più si è intrufolata nella villetta di quella vecchia e ha nascosto un microchip in uno specie di souvenir, qualcosa che tu non avresti MAI buttato … Così sapevamo sempre e comunque dove eri … ora il segnale non c’è più comunque …
    Guardai Courtney con amarezza, finchè non la vidi fare un occhiolino a Duncan … tramava qualcosa …
    “Ma non era ubriaca?” chiesi io …
    “Controlla le bottiglie”
    Presi la tracolla di Courtney e presi una bottiglia … l’etichetta era della birra … la aprii e ne bevvi un sorso … limonata.
    “E le escorazioni?” chiese Duncan scoinvolto “sulle tette?”
    Courtney gli lanciò un’etichetta trasparente … Mi avvicinai a Duncan e la osservai … era un etichetta trasparente adesiva con dei rilievi a forma di graffio sopra .. di quelli che si usano ad Holloween.
    “E questo mi renderebbe colpevole?”
    “Beh … una falsa identità, testi satanici su un pc, Evasione non motivata da un carcere … io direi di si”
    “Non sono stato io?”
    “E chi allora? Chi ha ucciso Chris? Avanti!”
    “io … non lo so.”
    “Wow … bella risposta … andiamo, ti ho lasciato fare il piccolo investigatore del caz*o per mesi e non hai trovato niente? Ovvio, sei tu il colpevole”
    Guardai Duncan tristemente … era davvero lui?
    “MA NON SONO STATO IO!”
    “Qualcuno è stato! E l’unico possibile assassino sei tu!”
    “Allora non c’è un assassino, perché IO NON HO FATTO NIENTE!”
    “CE SEMPRE UN ASSASSINO! CHRIS MCLAIN è MORTO! MORTO!!!”
    Una nuova voce si intromise:
    “E cosa te lo fa credere?”

    Capitolo 33: Il complotto
    [gGiovva]
    10:00 P.M. – 00:00 A.M.
    “Che c’è, sembra abbiate visto un fantasma!”
    Silenzio … Tutti. Duncan, Gwen, Courtney, Tyler, Chef e Giovanni.
    “Ehi … su un po di vita!”
    Ebbene si … vi ho tenuto incollati allo schermo per 32 capitoli per NULLA … ehehe …
    “C-C-Crhis?”
    “Mi chiamo Crhis, non CCCris” Rispose il presentatore.
    “M-Ma tu … t-tu s-sei m-morto!” balbettò Gwen terrorizzata …
    “Già, sono un fantasma”
    “AAAAAAH!” gridò Gwen allontanandosi.
    “Calma, scherzo” sorrise … “Sono vivo e vegeto”
    “Ma non è possibile!” disse Duncan
    “Invece si!”
    “Vuoi dire che tutta la nostra fatica fino ad ora non è servita a un emerito caz*o? è un reality pure questo?”
    “A dire il vero no … è un peccato, avrebbe avuto molti ascolti”
    “Allora che è successo?” chiese Giovanni.
    “Prima di tutto faccio entrare i miei assistenti”
    Entrarono Bridgette e Trent.
    “Courtney, la copertura è finita, vieni pure”
    Giovanni osservò a bocca aperta Courtney che camminava sorridente verso la combriccola di Chris
    “Doppiogiochista!” urlò.
    “Se ci volete spiegare …” disse Duncan.
    “Ok … inanzitutto vi presento CineCrhis, un bambolotto di pezza usato per stunt cinematografici, una mia creazione”
    Prese da dietro di se un finto Chris senta testa …
    “Avevo intenzione di usarlo per la prossima stagione di Total drama, ma ne farò costruire un altro …”
    “Vuoldire che il tuo corpo nel forno e la tua testa infilzata erano di stoffa?!”
    “Esattamente”
    “E COME MAI I POLIZIOTTI NON SE NE SONO ACCORTI?”
    “Se ne sono accorti, infatti. Ma gli ho spiegato tutto prima che vi potessero avvisare”
    “Spiegato tutto COSA?”
    “Duncan, per favore, mi porti il tuo portatile?”
    “Emh … certo.”
    Duncan si avviò e tornò con il suo notebook in mano, e lo diede a Chris
    “Ok … venite tutti qui …”
    Infilò una sua chiavetta nella presa USB e aprì la cartella …
    “Ecco qua: Setta degli angeli assassini … Per risparmiarvi la parte noiosa passo subito al succo …”
    Iniziò a leggere:
    “I riti degli angeli assassini, svoltesi in feste cristiane importanti come Natale e Pasqua, si svolgono portando due o più persone all’esasperazione, fino a farle suicidare.”
    Duncan intervenne:
    “Ma su Wikipedia ho letto che per i loro riti uccidevano la gente!”
    “Mio caro ragazzo, ti fidi di Wikipedia? Non lo sai che è scritta da gente come Harold?”
    Duncan rimase stizzito, ma in quel momento avrebbe sicuramente voluto tirare schiaffi a se stesso.
    “in ogni caso questo che c’entra con noi?”
    “tu e Duncan … eravate i due obbiettivi.”
    “Cosa?”
    “Sapete il significato di Angelo assassino? Si intende un assassino passivo … un angelo … qualcuno che non vuole e che non si sporcherà mai le mani.”
    “Vuoi dire che …”
    “Si, Nessun membro della setta, dalla sua fondazione a oggi, ha mai ucciso direttamente qualcuno”
    “Ma … come hanno iniziato con NOI?”
    “Se non l’avete capito, non ho messo io il mio FALSO cadavere in questa casa … quel bambolotto è stato rubato dal mio magazzino esattamente due giorni prima del fattaccio … appena l’ho scoperto ho disdegnato immediatamente lo show sui pattini e sono corso qua … ho roba preziosa in quel magazzino.”
    “Quindi?”
    “Il bambolotto è stato nascosto dalla setta, insieme a un biglietto da visita con su il nome di Duncan”
    “Quindi e per questo che mi hanno arrestato?”
    “Esattamente.”
    Duncan abbassò lo sguardo …
    “e allora iniziò il piano della setta … sapevano dell’alchimia tra Gwen e Duncan … sapevano quindi che Gwen sarebbe andato a trovare Duncan e sapevano che Duncan, preso dal suo spirito libero, avrebbe convinto Gwen a fuggire”
    Trent guardò storto Gwen che guardò storto Courtney che guardò storto Duncan …
    “E Billie?”
    “GRAZIEEEE ROOOOMAAAAA!!!” Entrò Bille Joe Amstrong …
    “Emh, Billie, siamo a Toronto, Stati uniti” disse Chris.
    “Oh, beh è uguale” si sdraiò con le scarpe sul divano e accese la TV.
    “Ehi!” gridò Trent.
    “eeemh …” disse Chris squadrando Billie “… Abbiamo recuperato Billie un attimo prima che lo rapissero i due deficenti …”
    “ah … possiamo tornare al piano della setta?”
    “Certo … Dopo l’evasione la setta ha preso Duncan e l’ha rinchiusa in un magazzino … e ha lasciato intendere a Gwen come arrivarci … La setta sapeva perfettamente che Duncan sarebbe fuggito … Per loro non doveva morire Duncan, ma Gwen … Ma qualcosa è andato storto”
    “Ma non avevi detto che la setta non uccideva direttamente?”
    “Infatti. Una bomba a orologeria. La setta ha premuto un pulsante, non ha sparato a nessuno”
    “ah …” disse Duncan grattandosi la testa …
    “Un momento! Non mi ha rapito la setta, ma i due killer!”
    “Notizia dell’ultima ora:” disse Chris “i due killer facevano parte della setta.”
    “facevano?” chiese Gwen.
    “Duncan non te l’ha detto? Sono stati uccisi da Trent”
    Duncan degluttì … e anche Trent.
    “COSA?”
    “Ne parliamo dopo!” disse Chris …
    “ora … se Gwen fosse morta, Duncan si sarebbe suicidato per il dolore … un piano perfetto.”
    “Ma non l’ha fatto” disse Gwen sorridendo a Duncan.
    “In effetti … per un attimo ci avevo pensato” disse Duncan imbarazzato.
    “Ah ..”
    “E dopo ci hanno riprovato”
    “Ma … non è successo niente di traumatico dopo” disse Gwen.
    “Infatti, incazzati per i recenti fallimenti, hanno deciso di abbandonare la tradizione”
    “Ora capite perché ho dovuto farlo?” disse Trent “Se non avrei agito avrebbero ucciso Duncan e poi te”
    “Ma … ti sei messo nei guai!” disse Gwen
    “Non proprio … quei uomini erano ricercati come vivi o morti, quindi nessuno mi ha detto e mi dirà niente … era da un bel po che ogni anno facevano questi riti, insieme a una terza persona”
    “Quindi la setta era di solo tre membri?”
    “Si …”
    “Ma non credo! Ce ne saranno molti altri!” intervenne Giovanni, che fino a quel momento era stato in disparte …
    “eh?”
    “ … Niente … continuate”
    “Ma … chi è questa terza persona?”
    “Semplice. I 2 killer sono stati sempre isolati, e si sono aperti a una sola persona oltre a loro … il loro compagno di setta … il loro unico … amico.”
    Duncan spalancò gli occhi: gli comparsero davanti le immagini di Giovanni che chiacchierava con Alberto e Ludovica, che rideva, che fingeva di pestarsi con Alberto scherzando …”
    “Tu …” Si girò verso Giovanni, ormai tremante …
    “Emh … non facciamo conclusioni affrettate … ragazzi … ragazzzi. .. noo … non chiamate la polizia … no!”
    *
    Il gruppetto si fermò a osservare Giovanni entrare nella volante della polizia … destinazione carcere, ergastolo a vita per pluriomicidio premeditato, una fedina penale che si era portato dietro per anni e anni …

    Duncan guardava la luna dal balcone della casa …
    “Mi dispiace di averti trattato così”
    “Non preoccuparti …”
    “Quindi ti chiami Jack? Mi piace”
    “Si …”
    “Ma perché hai cambiato identità?”
    “Vedi …”
    La campana suonò. Natale.
    “… te lo spiegherò … Buon natale”
    E la strinse a se in un lungo appassionante bacio.

    “Anche a te” disse Gwen togliendosi dalle braccia ti Trent.
    Gwen lo guardò per dieci secondi e poi parlò:
    “Mi spieghi una cosa? Perché ti eri messo a fingere di essere un componente della setta?”
    “Dovevo proteggerti”
    “Ah … solo questo? Mi immaginavo agenti segreti e robe del genere …”
    “Ah si?” rise Trent.
    “beh … dopo quello che è successo … quella vecchia lavorava insieme a voi?”
    “Quale vecchia …”
    “Niente … lascia perdere … devo essermela sognata”

    Lontano, una bellissima ragazza bionda osservava la scena:
    “Non sognata … non proprio” sorrise commossa e sparì nella boscaglia.

    FINE

    Edited by gGiovva - 27/8/2010, 18:01
     
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  2. Nini_91
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    Bellissimo **
    Sono in tempo per leggere il riassunto xD
    Io forse qualhe idea ce l'avrei, ma non voglio dire nulla!
     
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  3. gGiovva
        +1   -1
     
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    aggiornato! scusate la cortezza ma è solo un introduzione.
     
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  4. duncan_97
        +1   -1
     
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    wow gwen alias sherlock holmes!xD
     
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  5. gGiovva
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    CITAZIONE (duncan_97 @ 7/8/2010, 10:36)
    wow gwen alias sherlock holmes!xD

    xD
     
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  6. duncan_97
        +1   -1
     
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    elementare trent(trent alias watson)
     
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  7. gGiovva
        +1   -1
     
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    Aggornato!
    n questa fic cn Duncan ci sarà da ridere, ve lo garantisco ;)
     
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  8. duncan_97
        +1   -1
     
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    chi sarà????!!!xD
     
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  9. gGiovva
        +1   -1
     
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    CITAZIONE (duncan_97 @ 7/8/2010, 11:31)
    chi sarà????!!!xD

    piaciuta la battuta sul "grande caz..."? xD
    P.S.Guarda il tuo e il mio post uno dietro l'altro ...tra avatar con bllie e frma cn i 3 in primo piano siamo gemelli xD
     
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  10. duncan_97
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    si!!!ahahahahahah
     
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  11. gGiovva
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    CITAZIONE (duncan_97 @ 7/8/2010, 11:34)
    si!!!ahahahahahah

    x cosa? x la battuta o per il fatto che sembriamo gemelli? lol
     
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  12. duncan_97
        +1   -1
     
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    tutt'e due xD
     
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  13. TrentxGwen
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    forte!!!!
     
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  14. gGiovva
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    CITAZIONE (TrentxGwen @ 7/8/2010, 11:47)
    forte!!!!

    sta dmanda la voglio fare a tutti xD
    l'hai capita la battuta?
     
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  15. RevolverGeoff_95
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    penso ke già si sia capito il "vero" colpevole :rolleyes: !Cmq continua xD!
     
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581 replies since 7/8/2010, 08:50   4222 views
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